La faida tra Milano e Roma
La classifica della sanità manda in tilt la destra, il governatore lombardo Fontana evoca complotti: per il ministero è “inopportuno”

Il galateo istituzionale può andare a farsi benedire, perché per Attilio Fontana la “classifica” del ministero della Salute sulla qualità di cura delle Regioni è una “puttanata”. Il presidente della Regione Lombardia non usa mezzi termini per commentare l’esito delle rilevazioni del ministero, guidato dal ‘tecnico’ Orazio Schillaci, nominato su indicazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha visto la Lombardia scivolare al sesto posto, a parità di punteggio con l’Umbria e dietro la primatista Veneto e poi a seguire Toscana, Provincia autonomia di Trento, Emilia Romagna e Piemonte.
Uno smacco per Fontana, che fa il paragone con una classifica pubblicata dalla rivista Newsweek che afferma come in Italia l’ospedale migliore sia il Niguarda di Milano e che cinque dei 10 in top ten siano lombardi: “Uno dei due dice una puttanata”, ribadisce senza mezzi termini il governatore.
Fontana mette in discussione l’operato del ministero e le sue metodologie: per il presidente lombardo infatti quelli considerati dal dicastero guidato da Schillaci “sono dati che si fondano su questioni che non c’entrano niente, codici interpretabili in differenti modi, tra diverse aziende sanitarie e Regioni. Non può essere questo il metodo di giudizio del funzionamento della sanità”.
Ma il presidente della Lombardia e tra le righe evoca quasi il complotto contro la sua Regione, parla di risultati “inaccettabili” e di “parametri indicati non hanno niente a che vedere con il funzionamento della sanità, sono cose cervellotiche che hanno l’obiettivo di penalizzarci”. Una Lombardia che secondo Fontana “proprio perché è la migliore sta sulle balle a tutti. Continuiamo a ricevere da Roma attacchi ingiustificati per crearci difficoltà”.
Uno scontro violentissimo e inedito, anche perché Regione e Ministero sono entrambe a guida centrodestra. In una nota il dicastero giudica quindi la reazione di Fontana alla classifica “mal indirizzata”, mentre “il linguaggio utilizzato” è “inopportuno”.
Ma soprattutto il ministero difende il suo operato ricordando che “il Nuovo Sistema di Garanzia (Nsn) costituisce uno strumento di valutazione che verifica – secondo le dimensioni dell’equità, dell’efficacia e dell’appropriatezza – che tutti i cittadini italiani ricevano le cure e le prestazioni rientranti nei Livelli essenziali di assistenza. Trattasi di un meccanismo alla cui elaborazione le Regioni partecipano attivamente mediante i propri rappresentanti tecnici”.
Quindi dal dicastero di viale Ribotta si ricorda che il ministero “non formula classifiche, limitandosi a pubblicare periodicamente, in ottemperanza alla normativa vigente, i dati relativi alla corretta erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza”, con l’obiettivo del monitoraggio che non è quello di “penalizzare le Regioni, ma assicurare ai cittadini l’erogazione delle prestazioni a cui hanno diritto”.