I nuovi schieramenti
Ucraina, all’Onu va in scena il nuovo ordine mondiale: asse Trump-Putin, gli Usa votano con la Russia contro Ue e Kiev

Un Occidente diviso e l’ombra di un nuovo ordine mondiale in cui gli Stati Uniti cercano alleanza fino a poche settimane fa impronosticabili. È lo spaccato che emerge dal voto di lunedì 24 febbraio in seno all’Onu, dove gli Stati Uniti di Donald Trump per ben due volte si sono schierati con la Russia su votazioni riguardanti la guerra in Ucraina, di cui ieri era il terzo anniversario dall’invasione delle truppe del Cremlino.
L’amministrazione Trump per ben due volte ha votato come la Russia di Vladimir Putin e in compagnia di Paesi come Bielorussia, Corea del Nord, Nicaragua, ma anche il fidato alleato Israele.
Un primo voto in dissenso con la linea occidentale, ma anche con tutte le precedenti prese di posizione Usa negli ultimi tre anni, è avvenuto nell’Assemblea generale: qui una risoluzione non vincolante presentata da Ucraina e Unione Europea condannava l’invasione russa dell’Ucraina e chiedeva il ritiro delle truppe russe dal Paese. L’amministrazione Trump aveva provato a far passare una seconda risoluzione all’Assemblea generale, in cui si chiedeva la pace in Ucraina senza però condannare l’invasione: i Paesi Ue erano però riusciti ad emendare anche questa risoluzione aggiungendo una condanna per il Cremlino, la risoluzione era passata ma con gli Stati Uniti astenuti sulla loro stessa risoluzione.
BREAKING: UN General Assembly vote on resolution condemning Russian invasion of Ukraine, with the US voting against. pic.twitter.com/gFhGHmvedo
— The Spectator Index (@spectatorindex) February 24, 2025
La “vendetta” di Trump si è materializzata nel successivo voto al Consiglio di sicurezza dell’Onu, organismo composto da soli 15 membri ma che soprattutto vede come vincolanti le decisioni prese. Anche qui gli Stati Uniti hanno presentato una risoluzione in cui si chiedeva una pace immediata in Ucraina, senza menzionare l’invasione russa o attribuire alcuna colpe al Cremlino e Putin, oltre a non fare alcun riferimento alla sovranità e alla integrità territoriale di Kiev, come era invece stato sancito in Assemblea.
Il testo è stato approvato con 10 voti a favore, tra cui gli stessi Stati Uniti, Cina e Russia, e con l’astensione di Francia e Regno Unito, i principali paesi europei membri del Consiglio che sono anche dotati di diritto di veto.
Non sorprende dunque il commento dell’ambasciatore russo all’Onu Vassily Nebenzia, che ha descritto il voto al Consiglio di sicurezza Onu come “un passo che va nella giusta direzione”. La rappresentante Usa Dorothy Shea ha parlato della risoluzione Usa come un testo che “ci mette sulla strada della pace”, un “primo passo, ma cruciale, di cui dovremmo essere tutti orgogliosi”.