Il question time

Caso Paragon, Nordio nega il coinvolgimento della penitenziaria: “Nessuno intercettato”, ma il mistero resta

Cronaca - di Redazione

19 Febbraio 2025 alle 16:13

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Caso Paragon, Nordio nega il coinvolgimento della penitenziaria: “Nessuno intercettato”, ma il mistero resta

Una risposta dal governo è arrivata, ma solo dopo aver riformulato le precedenti interrogazioni. L’esecutivo Meloni, tramite il ministro della Giustizia Carlo Nordio, risponde alle richieste di Partito Democratico e Italia Viva di fornire una risposta sull’ipotesi che lo spyware Graphite, prodotto dalla società israeliana Paragon Solutions, sia stato utilizzato dalla Polizia penitenziaria per spiare cittadini italiani.

È ormai noto che lo spyware, utilizzato dall’Italia e da altri Paesi in Europa, sia stato utilizzato per spiare solamente nel nostro Paese sette persone, tra cui il direttore di Fanpage Francesco Cancellato e il fondatore della Ong Mediterranea Saving Humans Luca Casarini: il tutto senza una idea chiara di chi sia il “mandante”, dato che ufficialmente i servizi segreti e le altre forze di polizia giudiziaria aveva negato l’uso del trojan.

Nel mirino era finita la Polizia penitenziaria, unica assieme alle procure a non aver chiarito “sia a livello mediatico che istituzionale se avessero a disposizione Paragon”, come ricordato martedì dal capogruppo di Italia Viva Davide Faraone, che sulla vicenda aveva dunque presentato una interrogazione assieme al collega Dem Federico Fornaro.

La risposta è arrivata durante il question time alla Camera del Guardasigilli. Nordio ha evidenziato che “le intercettazioni si fanno solo dietro all’autorizzazione dell’autorità giudiziaria. Il nostro Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria non ha mai stipulato nessun contratto con qualsivoglia società di qualsiasi tipo. Nessuna persona è stata mai intercettata da strutture finanziate dal ministero della Giustizia nel 2024 e nessuno è stato intercettato dalla Polizia penitenziaria”. “Poi se la stampa insinua cose che non sono vere in caso ne risponderà”, ha continuato il ministro.

Parole che arrivano a sorpresa dopo che martedì il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano (che ha le deleghe sui servizi segreti) aveva scritto al presidente della Camera Lorenzo Fontana annunciando che il governo non avrebbe risposto alle interrogazioni delle opposizioni sul caso Paragon “è stata ed è oggetto di audizioni presso il Copasir” e che nel question time del 12 febbraio scorso il ministro per i Rapporti col Parlamento Luca Ciriani aveva “fornito le uniche informazioni pubblicamente divulgabili”, col resto che doveva dunque “intendersi classificato” e oggetto di informativa esclusivamente al Copasir.

Intervento di Nordio che scatena nuovamente la reazione del renziano Faraone, che fa notare i comportamenti anomali del governo. Per il capogruppo di IV “siamo nelle mani di nessuno, ieri con un atto gravissimo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mantovano ha secretato, oggi lei ministro Nordio viene in aula e spiattella tutto. Ma non vi siete parlati?“, la domanda di Faraone durante il question time.

“Noi vogliamo vederci chiaro. Ci dice non è il Dap, allora sono le procure ministro? Perché invece di farci sfogliare la margherita per cui un giorno parla la polizia, un giorno i servizi, un giorno anticipano i suoi pensieri. C’è una storia che va raccontata una volta e per tutte“, ha concluso il capogruppo dei renziani in Aula.

di: Redazione - 19 Febbraio 2025

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