In Piazzale Gambara
Omicidio in panetteria, fermato il figlio 21enne del fornaio: il giallo della sparatoria a Milano
Il giovane rintracciato dopo giorni, sarebbe stato ripreso da alcune telecamere di sorveglianza. Ancora in ospedale il 26enne ferito dai colpi di arma da fuoco
Cronaca - di Redazione Web

Fermato con l’accusa di omicidio e tentato omicidio aggravati il figlio del fornaio titolare dell’attività, panetteria e pasticceria di Milano, dove lo scorso settimana si era verificata una sparatoria che aveva lasciato a terra una vittima, Ivan Disar, e un ferito. Il provvedimento è stato emesso questa mattina. La caccia all’uomo degli investigatori guidati da Alfonso Iadevaia e Domenico Balsamo e coordinati dal pm Carlo Enea Parodi andava avanti da giorni. Sul caso indaga la Polizia.
Sabato 17 febbraio, in piazzale Gambara, si è consumata la sparatoria. A morire ucciso dai colpi di pistola Ivan Disar, 49 anni, ucraino. Era arrivato presso l’attività con un amico connazionale e con una donna. Anche l’amico, di 26 anni, era stato ferito dai colpi di arma da fuoco. È ancora ricoverato in ospedale. A terra, nel locale, era stato trovato il telefono cellulare del figlio del titolare dell’esercizio commerciale. Scrive Il Corriere della Sera che una telecamera piazzata sul retro dell’attività lo aveva ripreso mentre si allontanava dopo la sparatoria. Il padre aveva raccontato di non aver visto niente, che si trovava nel retro dell’attività quando è scoppiata la violenza.
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Il giovane è accusato anche di porto abusivo di arma da sparo. Si chiama Raffaele Mascia, ha 21 anni. Lo stavano cercando da almeno 48 ore. È stato fermato in zona Porta Genova nella serata di ieri e trasferito in Questura dove nella notte ha risposto alle domande degli inquirenti. Secondo quanto ricostruito finora, i due ucraini si trovavano da un’oretta circa all’interno della panetteria prima della sparatoria. La 48enne moldava era arrivata poco prima dell’esplosione dei sei colpi.