Il legale
Abusi nel carcere di Reggio Emilia, l’avvocato Cimiotta: “Incappucciare un uomo con una federa non è tortura?”
Le dichiarazioni dopo la sentenza che ha fatto discutere: "Attendiamo le motivazioni, pronti a impugnare la decisione del giudice"
Giustizia - di Andrea Aversa

“Ci lascia sbigottiti la pronuncia del Gup di Reggio Emilia in relazione alla derubricazione del reato di tortura in quello di abuso di autorità“, ha dichiarato l’avvocato Vito Cimiotta che sta rappresentando, costituendosi come parte civile, l’Associazione Yairaiha nell’ambito del processo sugli abusi avvenuti nel carcere di Reggio Emilia. Il procedimento si è svolto con rito abbreviato e oggi il Gup Guareschi ha condannato a pene che vanno dai 4 mesi ai due anni di reclusione i dieci agenti della polizia penitenziaria che nell’aprile 2023 si resero protagonisti del brutale pestaggio di un detenuto tunisino di 40 anni.
Abusi e violenze nel carcere di Reggio Emilia
Le persone condannate non sono state ritenute colpevoli del reato di tortura. “È vero – ha affermato l’avvocato Cimiotta – che c’è un riconoscimento di responsabilità in capo agli agenti di polizia penitenziaria coinvolti nel violento pestaggio ai danni del giovane detenuto tunisino, però ritenere che incappucciare un uomo con una federa è solo abuso di autorità, sembra molto riduttivo. In ogni caso attenderemo le motivazioni per comprendere quale sia stato l’iter logico che ha portato ad una simile decisione. Gli agenti sono stati condannati per percosse aggravate e non anche per lesioni. Anche questo mi lascia abbastanza perplesso. Ritengo che le lesioni siano conseguenza logica delle percosse“.
- Detenuto pestato nel carcere di Reggio Emilia, condannati 10 agenti ma cade il reato di tortura
- Torture nel carcere di Reggio Emilia, un video riprende la mattanza: detenuto incappucciato e pestato
- Detenuto incappucciato e pestato nel carcere di Reggio Emilia, l’avvocato Cimiotta: “Silenzio e indifferenza lunghi un anno”
Le condanne e la decisione del Gup: cade il reato di tortura
“Pur rappresentando un passo avanti nella lotta contro la violenza nelle carceri – ha continuato Cimiotta – resta l’amaro in bocca per l’esclusione del reato per cui era nata l’indagine, condotta in maniera egregia dalla Procura Reggiana. Il video agli atti dell’inchiesta ha mostrato immagini inaccettabili: un uomo incappucciato con una federa stretta al collo, sgambettato e ripetutamente colpito con calci e pugni, anche quando era già a terra per poi essere nuovamente picchiato e lasciato nudo dalla cintola in giù per oltre un’ora. Questo emerge dal video, ognuno interpreti a modo proprio”.
Le dichiarazioni dell’avvocato Vito Cimiotta
“Un comportamento che non solo viola i diritti fondamentali della persona, ma getta un’ombra sulle istituzioni che dovrebbero garantire la legalità e la sicurezza per tutti, detenuti e operatori. In ogni caso, come prima ribadito, valuteremo quando avremo modo di leggere ed attenzionare le motivazioni per ogni altra deduzione“, ha concluso l’avvocato Cimiotta.