Per i fatti del 3 giugno 2017
Perché Chiara Appendino è stata condannata anche in Appello a oltre un anno di carcere: la solidarietà di Salvini
La sentenza nell’appello-bis disposto dalla Cassazione: una settimana di pena in meno nel ricalcolo. Il vicepremier e segretario della Lega: “Condanna ingiusta, come troppo spesso accade”. La calca, una vittima e i feriti nella notte di Juventus-Real Madrid
Giustizia - di Redazione Web

Chiara Appendino condannata anche dalla Corte d’Assise d’Appello di Torino: un anno e cinque mesi e 23 giorni di reclusione in carcere all’ex sindaca di Torino, politica del Movimento 5 Stelle, nel secondo processo di Appello sugli incidenti avvenuti in Piazza San Carlo il 3 giugno 2017. La pena è stata diminuita di una settimana. Gli imputati, alcuni dei quali assolti, erano accusati a vario titolo di omicidio colposo, disastro e lesioni. Appendino oggi è deputata del Movimento 5 Stelle. Il vice primo ministro e segretario della Lega Matteo Salvini ha espresso la sua solidarietà all’ex sindaca, ha parlato di “condanna ingiusta nei confronti di un sindaco, come troppo spesso accade”.
A causa dei disordini di quella notte, una persona era morta e diverse rimasero ferite. A Piazza San Carlo venne proiettata sul maxischermo la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Il caos improvviso generò un fuggi-fuggi, una calca in cui le persone vennero travolte e calpestate. Erika Pioletti, 38 anni, di Domodossola, morì pochi giorni dopo l’incidente. Marisa Amato è morta a 65 anni dopo esser rimasta tetraplegica. Le indagini portarono a scoprire che alcuni ragazzi avevano utilizzato dello spray al peperoncino per mettere in atto un tentativo di rapina.
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La Corte d’Appello di Torino ha confermato nel 2020 le condanne per questi a dieci anni di carcere per i reati di omicidio preterintenzionale, lesioni, furto e rapina. L’anno scorso la Cassazione aveva disposto un nuovo processo di appello dopo la sentenza del primo processo, che si era tenuto nel 2023. Aveva chiesto una diminuzione della pena perché nel tempo trascorso alcune querele erano state ritirate. Il ricalcolo ha sottratto appena una settimana di pena. La stessa condanna di Appendino è stata inflitta a Paolo Giordana, ex capo di gabinetto della sindaca di Torino. Assolto invece il dirigente dell’agenzia che si era occupata della gestione dell’evento, Maurizio Montagnese.
Secondo i giudici di primo grado, stando a quanto scritto nelle motivazioni della condanna, Appendino non si era limitata a “ideare la proiezione della partita di calcio, ma ha dato impulso alle scelte riguardanti il luogo di svolgimento e l’ente deputato ad organizzare la manifestazione, senza preoccuparsi di valutare la sostenibilità in termini di sicurezza di tali scelte. Ha, inoltre, mancato negligentemente di adottare l’ordinanza anti-vetro, circostanza che ricade nella fase organizzativa dell’evento, con innegabili conseguenze sulla sicurezza della manifestazione”.