I numeri del 2024
Bologna città 30, i dati smentiscono la propaganda di Salvini: dimezzati i morti e nessun pedone ucciso
News - di Carmine Di Niro

Una misura che è stato un successo, certificata da numeri reali e non quelli prodotti da Matteo Salvini per celebrare l’introduzione del nuovo e controverso Codice della Strada, contestati da associazioni e opposizioni.
Il primo anno di “Bologna città 30”, con l’introduzione nel capoluogo emiliano di un limite di velocità più basso nel centro della città per limitare gli incidenti e dunque il numero di feriti e morti nei sinistri, conferma la bontà del provvedimento fortemente voluto dal sindaco Matteo Lepore, che sul punto si è scontrato proprio col ministro Salvini.
A un anno dall’introduzione il Comune di Bologna ha diffuso i dati raccolti nel 2024 per confrontali con quelli del 2022 e 2023 e il bilancio fa emergere un numero che mette a tacere le polemiche: per la prima volta dal 1991 nessun pedone ha perso la vita sulle strade di Bologna.
Ma sono tutti gli indicatori a registrare il segno “meno”: i pedoni travolti dalle auto scendono del 16%, gli scontri stradali rilevati dalla polizia locale sono scesi del 13 per cento, i feriti dell’11 per cento e i casi più gravi, quelli da codice rosso, sono crollati del 31 per cento. I morti complessivi nelle strade del capoluogo nel 2024, le vittime della strada, sono state dieci: un numero, per quanto sempre tragico, in calo del 49 per cento.
Si tratti di numeri che attestano uno scenario in controtendenza rispetto allo scenario italiano, come non mancano di sottolineare dal Comune: “Secondo gli ultimi dati Istat, nel primo semestre 2024 rispetto a quello 2023 in Italia gli incidenti sono aumentati dello 0,9 per cento, i feriti dello 0,5 per cento e i morti del 7,9 per cento sulle strade urbane”.
L’introduzione del modello “Bologna città 30” ha portato ad altri effetti positivi, con il Comune che ha incoraggiato i cittadini ad esplorare alternative per la mobilità: il bike sharing ha fatto segnare un +69% di corse con tre milioni di utilizzi (con un aumento dei flussi di biciclette del 10% nei tre punti del territorio che sono stati monitorati), ma anche il car sharing è cresciuto del 44 per cento, comportando un -5% di traffico privato nel capoluogo emiliano.
La riduzione del limite di velocità non ha comportato neanche un aumento sostanziale nei tempi di percorrenza: un dato pubblicato in questo caso nei mesi scorsi, in cui era stato rilevato aumento del tempo di percorrenza di 12 secondi sul viaggio medio. Nello stesso periodo, al contrario, i livelli di biossido di azoto registrati sono stati i più bassi degli ultimi dieci anni, in calo del 29,3% rispetto alla media di 2022 e 2023.