In Piazza Duomo

A Milano “Taharrush gamea”, la pista sugli abusi di Capodanno: cos’è la molestia collettiva citata da Piantedosi

Le denunce sono tre: di una ragazza belga, la prima ad agire, e due donne italiane. Identificati i giovani coinvolti. Il ministro riferisce in Parlamento

Cronaca - di Redazione Web

15 Gennaio 2025 alle 17:53

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Capodanno in Piazza Duomo – controlli delle forze di polizia per le nuove zone rosse – Milano, Martedì 1 Gennaio 2025 (Foto Claudio Furlan/Lapresse) New Year’s Eve in Piazza Duomo – police force checks for new red zones – Milan, Tuesday, Jan. 1, 2025 (Photo Claudio Furlan/Lapresse)
Capodanno in Piazza Duomo – controlli delle forze di polizia per le nuove zone rosse – Milano, Martedì 1 Gennaio 2025 (Foto Claudio Furlan/Lapresse) New Year’s Eve in Piazza Duomo – police force checks for new red zones – Milan, Tuesday, Jan. 1, 2025 (Photo Claudio Furlan/Lapresse)

Agita lo spettro della “Taharrush Gamea”, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, parlando dei casi di molestie sessuali di gruppo denunciate in Piazza Duomo a Milano la notte di Capodanno. “Fatti assolutamente inaccettabili e richiamano forte l’attenzione sul tema della violenza contro le donne e del rispetto dei diritti fondamentali e dei nostri valori costituzionali”, ha spiegato oggi in Parlamento il ministro Matteo Piantedosi.

A denunciare per prima una studentessa belga, di Liegi, sentita dagli investigatori della Squadra Mobile. Secondo la testata belga Sudinfo anche due giovani ragazzi inglesi sarebbero stati aggrediti, “una ragazza e il suo compagno, che avevano incontrato i sei ragazzi di Liegi a Milano, nel pomeriggio del 31 dicembre, e avevano simpatizzato con loro. I due si sono presentati alla polizia e hanno sporto denuncia”.

Cos’è la Taharrush Gamea

Il termine di taharrush gamea o taharrush jama è stato utilizzato per la prima volta in Egitto, nel 2011, quando la polizia riferì delle molestie denunciate da alcune donne che manifestavano in piazza Tarhir. Era l’inizio dell’ondata di proteste delle Primavere Arabe. Il termine lingua araba indica “molestie collettive”, un’aggressione sessuale di gruppo. La reporter Lara Logan della CBS raccontò di esser stata separata dalla troupe, spogliata mentre un imprecisato gruppo di persone scattava foto e la molestava fisicamente. “Più gridavo, più questo li faceva impazzire”. Al New York Times raccontò: “Mi hanno violentata con le mani per un lungo periodo di tempo”.

L’emittente panaraba Al-Jazeera aveva raccontato di assalti simili anche nell’Egitto governato da Mubarak e di altri episodi – circa 150 – che si sarebbero verificati nel 2013, nelle settimane che portarono alla destituzione del presidente eletto Mohamed Morsi. Il termine è stato utilizzato anche per definire altri episodi simili che si sono verificati ad Amburgo, Zurigo, Salisburgo ed Helsinki.

Piantedosi in Parlamento: “Soggetti identificati”

“I soggetti coinvolti sono stati identificati sia sulla base dei numerosi controlli effettuati in loco, sia attraverso l’esame accurato di foto e video diffusi anche sui social network. 14 persone sono state denunciate all’Autorità giudiziaria. Due ragazzi stranieri, uno dei quali identificato grazie ai video disponibili ed un secondo fermato e controllato in Piazza Duomo, sono stati trattenuti presso il CPR milanese di Via Corelli e rimpatriati il 7 gennaio”, ha spiegato il Ministro.

“Allo stato risultano essere state formalizzate tre denunce da parte di una ragazza di cittadinanza belga e di due donne italiane. L’Autorità giudiziaria sta accertando il quadro delle responsabilità, facendo piena luce su quanto accaduto anche al fine di verificare, come sembra, se si sia trattata di una pratica organizzata ascrivibile al cosiddetto “Taharrush Gamea”.

15 Gennaio 2025

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