Il caso
Manifestanti trattenute in questura e costrette a spogliarsi
Ventitré persone sono state trattenute per sette ore in questura: le gravi denunce arrivate da Brescia
Cronaca - di Redazione Web

Niente di meglio che un bello scudo penale a tutela della polizia, a giudicare dalle gravi denunce che giungono da Brescia nei confronti delle forze dell’ordine. A pochi giorni dalla pubblicazione del video choc che certifica la morte di Ramy a seguito di un inseguimento scellerato, Extinction Ribellion racconta che dopo la manifestazione di lunedì 13 gennaio “molte delle persone socialmente identificate come donne sono state costrette a spogliarsi e a eseguire piegamenti sulle gambe, trattamento non riservato invece alle persone di sesso maschile”.
Ventitré persone sono state trattenute per sette ore in questura. Nel video, una delle attiviste fermate denuncia di essere stata costretta a togliersi le mutande e a fare squat in questura “per dei controlli”. “Tutte le persone sono state denunciate arbitrariamente per reati pretestuosi e altre espulse da Brescia con dei fogli di via obbligatori”, scrive il movimento ambientalista. Sul fatto il vice capogruppo di Avs alla Camera, Marco Grimaldi, ha depositato un’interrogazione parlamentare: “Spieghino gli agenti della Questura di Brescia come mai hanno sottoposto a 7 ore di fermo persone che avevano fornito i documenti e quindi non dovevano essere trattenute in base all’articolo 349 del codice di procedura penale”, scrive Grimaldi.
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