Rese pubbliche le accuse
Quali sono le accuse rivolte dall’Iran a Cecilia Sala
Sono state rese pubbliche le accuse contro la reporter italiana che si trova nel carcere di Evin
Esteri - di Martina Ucci
Continuano le trattative per liberare Cecilia Sala, la reporter 29enne, che si trova nel carcere di Evin – in Iran – dal 19 di dicembre. “È stata arrestata per aver violato la legge della Repubblica islamica dell’Iran. Il suo caso è sotto inchiesta”. Questo è quanto dichiarato in una nota dal dipartimento generale dei Media Esteri del ministero della Cultura e dell’orientamento islamico dell’Iran, e riportato dall’agenzia Irna.
La giornalista si trovava a Teheran con un regolare visto giornalistico e aveva un volo di ritorno prenotato per il 20 dicembre. Dopo che ha smesso di rispondere per qualche ora al telefono i familiari e colleghi si sono allarmati e si sono rivolti all’autorità. La notizia è stata resa nota solo alcuni giorni dopo, nella speranza che ciò potesse facilitare trattative veloci. Anche gli Stati Uniti stanno prendendo parte alle iniziative per liberare Cecilia Sala, e hanno chiesto a Teheran il “rilascio immediato e incondizionato” di tutti i prigionieri che il regime usa come “leva politica”.
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Due le chiamate che le sono state concesse dal carcere: una alla famiglia e l’altra al compagno, il giornalista de Il Post, Daniele Raineri; e la visita in carcere dell’ambasciatrice a Teheran che ha potuto constatare che si trova in salute, detenuta in una cella da sola. Il governo è al lavoro per dialogare con Teheran. “Abbiamo notato una certa disponibilità soprattutto per quello che riguarda il trattamento di Cecilia. Il dialogo è aperto. Stiamo lavorando per riportarla a casa il prima possibile” – così ha dichiarato Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri che ha sottolineato come i tempi per la liberazione di Sala non sono “ipotizzabili” perché la situazione “è abbastanza delicata” e “non dipende dall’autorità italiana”.
Al vaglio tutte le ipotesi per riportare Cecilia Sala a casa, tra cui l’ipotesi di uno scambio triangolare: la liberazione di prigionieri iraniani in altri Paesi per la liberazione della reporter italiana. Un’operazione che potrebbe riuscire, però, solo grazie all’intervento degli Stati Uniti. Comunque è abbastanza probabile che l’arresto di Cecilia Sala possa rappresentare una sorta di ritorsione per l’arresto all’aeroporto di Milano Malpensa, su mandato americano che ora ne chiedono l’estradizione, del cittadino iraniano Mohammad Abedini Najafabadi.
Al momento il cittadino iraniano si trova nel carcere di Opera (Milano) in regime di carcere duro. Teheran sarebbe probabilmente disposta a scambiare i due prigionieri. Ma al momento questa opzione resta bloccata, a causa delle gravi accuse di reato che pendono sul cittadino iraniano da parte degli Stati Uniti. Questo scambio, senza autorizzazione americana, potrebbe creare una crisi diplomatica nei rapporti Stati Uniti-Italia. Se la situazione non dovesse essere sbloccata prima, il rilascio di Cecilia Sala potrebbe essere al centro della visita del Presidente Usa Joe Biden in Italia dal 9 al 12 gennaio 2025.