Detenuta in isolamento
Chi è Cecilia Sala, la giornalista italiana arrestata in Iran: da Teheran i suoi podcast sul regime
Dal 19 dicembre è in stato di arresto nelle mani del regime iraniano, reclusa in isolamento nel carcere di Evin, noto per essere la prigione dei dissidenti.
È la notizia emersa venerdì 27 dicembre su Cecilia Sala, 29enne giornalista freelance italiana, collaboratrice de Il Foglio e autrice del noto podcast ‘Stories’ di Chora Media.
A riferire dell’arresto è stata la Farnesina. In una nota il ministero degli Esteri guidato da Antonio Tajani ha sottolineato di star seguendo il caso e che nella giornata odierna l’ambasciatrice italiana in Iran Paola Amadei ha effettuato “una visita consolare per verificare le condizioni e lo stato di detenzione” della giornalista.
I motivi del fermo di Sala non sono ufficialmente noti, contro di lei non è stata formalizzata alcuna accusa specifica. Dal momento dell’arresto Sala è riuscita ad effettuare due telefonate: ai genitori e al compagno, il giornalista de Il Post Daniele Raineri.
Chi è Cecilia Sala
Romana, 29 anni, Cecilia Sala da anni si occupa di esteri, in prima linea soprattutto nelle aree di crisi: è stata più volte in Ucraina come inviata, ma ha seguito sul campo la crisi in Venezuela, le proteste in Cile e la caduta della capitale dell’Afghanistan Kabul nelle mani dei talebani ad agosto del 2021, oltre al conflitto in Medio Oriente scoppiato il 7 ottobre 2023.
Studente di economia alla Bocconi di Milano, Sala interrompe gli studi per dedicarsi al giornalismo e in particolare alla politica estera. Nel 2015 comincia a lavorare nella redazione di Vice e negli anni successivi comincia a collaborare con Vanity Fair, L’Espresso e Il Foglio. Diventa presto anche un volto televisivo, apparendo in diverse trasmissioni su La7, in particola “Servizio Pubblico”di Michele Santoro.
Tra le sue pubblicazioni, ‘Polvere. Il caso Marta Russo’ (Mondadori) scritto insieme a Chiara Lalli e ‘L’incendio. Reportage su una generazione tra Iran, Ucraina e Afghanistan’ (Mondadori). Dal 2021 è autrice del podcast, ‘Stories‘, prodotto da Chora Media, in cui ogni giorno racconta storie dal mondo.
Perché Cecilia Sala era in Iran
Più volte è stata in Iran. Nel Paese dell’Ayatollah Khamenei era arrivata il 12 dicembre scorso con regolare visto giornalistico, come riferito da Chora Media, l’editore del suo podcast.
Qualche giorno prima dell’arresto, il 16 dicembre, Sala aveva pubblicato un podcast dal titolo “Una conversazione sul patriarcato a Teheran“, in cui racconta della sua conversazione con una 21enne iraniana, Diba, e della nuova legge sull’hijab. Un secondo podcast dall’Iran la giornalista lo aveva pubblicato poi il 18 dicembre, tal titolo “Lei fa così ridere che le hanno tolto Instagram. Teheran comedy“, in cui raccontava della stand up comedian Zeinab Musavi, arrestata dal regime. Sala aveva parlato anche con Hossein Kanaani, uno dei fondatori delle Guardie rivoluzionarie che per quasi mezzo secolo aveva contribuito a creare l’estesa rete di milizie filo-iraniane operanti in mezzo Medio Oriente.