Francesco Stella aveva 38 anni
A Lamezia Terme la prima vittima sul lavoro del 2025: operaio muore precipitando da un’impalcatura
Poco più di 48 ore dall’inizio del nuovo anno per la prima morte sul lavoro. È Francesco Stella, operaio 38enne, la prima “morte bianca” del 2025. Stella è morta in un incidente sul lavoro a Lamezia Terme, in Calabria, precipitato da un’impalcatura in un’azienda di profilati nell’area industriale della città calabrese.
Stando a quanto riferisce l’Ansa l’operaio si trovava ad un’altezza di circa sei metri quando, per cause in corso di accertamento, è caduto sbattendo la testa. Inutili i tentativi di rianimazione del personale sanitario del 118 intervenuto sul posto: sul luogo dell’incidente si è recata anche la polizia, il medico legale e il magistrato di turno per coordinare le prima indagini.
Secondo i dati dell’Osservatorio di Bologna sulle “morti bianche” nel 2024 hanno perso la vita in Italia 1.421 lavoratori, 1051 sul luogo di lavoro e il resto “in itinere”. Nel discorso di fine anno dal Quirinale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva ampiamente discusso proprio del tema delle morti sul lavoro, sottolineando che “non possono più bastare le parole di sdegno” e che occorreva invece “agire, con responsabilità e severità. Gli incidenti mortali, tutti, si possono e si devono prevenire”.
Ennesima tragedia che, dice Mariaelena Senese, segretaria generale della Uil Calabria, “rappresenta un drammatico monito per tutti: il lavoro non può e non deve mai trasformarsi in un rischio mortale”.
“Ogni morte sul lavoro è un fallimento collettivo della nostra società – aggiunge Senese, segretaria generale della Uil Calabria – il nostro impegno quotidiano, attraverso campagne come Zero morti sul lavoro, è quello di ribadire con forza che ogni vita persa è una ferita inaccettabile per la dignità del lavoro e per il futuro della nostra regione”. Senese ricorda le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che nel discorso di fine anno ha sottolineato la necessità di mettere la sicurezza sul lavoro al centro dell’agenda nazionale. “Le sue parole – aggiunge la segretaria della Uil Calabria – devono tradursi in azioni immediate: non possiamo più tollerare ritardi o superficialità. I dati sulle morti bianche, particolarmente in Calabria, parlano di un’emergenza che richiede risposte straordinarie“.
La Uil Calabria fa un appello alle istituzioni e al mondo delle imprese “per rafforzare i controlli ispettivi per garantire che le norme di sicurezza vengano rispettate e applicate rigorosamente; investire nella formazione continua sia per i lavoratori che per i datori di lavoro, affinché siano pienamente consapevoli dei rischi e dell’importanza dell’utilizzo corretto di dispositivi di protezione individuale e promuovere una cultura della sicurezza, nella convinzione che la prevenzione deve diventare una priorità condivisa da tutti, attraverso campagne di sensibilizzazione e un dialogo costante tra parti sociali, imprese e istituzioni” e ribadisce “l’urgenza di aprire un tavolo straordinario con la Regione Calabria per implementare un Piano straordinario per la sicurezza sul lavoro“. “Non possiamo più rimandare – sottolinea Senese – ogni lavoratore ha diritto a tornare a casa sano e salvo. Ogni morte evitabile è una responsabilità che dobbiamo assumerci come collettività”.