Bombe che cadono e barchini che affondano

Il 2025 è iniziato con le stragi di bambini a Gaza e Lampedusa

La festa di Capodanno non ha fermato le onde e non ha fermato neppure l’esercito israeliano che ha continuato a bombardare Gaza. Un attacco al campo profughi di al-Bureij è costato la vita a una ventina di persone, tra le quali sette bambini

Cronaca - di Piero Sansonetti

2 Gennaio 2025 alle 07:00 - Ultimo agg. 2 Gennaio 2025 alle 09:56

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AP Photo/Abdel Kareem Hana – Associated Press / LaPresse
AP Photo/Abdel Kareem Hana – Associated Press / LaPresse

Per venti persone la festa di Capodanno non c’è stata. Stavano arrivando a Lampedusa, volevano festeggiare e iniziare magari una nuova vita. Non qui da noi. Il loro obiettivo era la Germania. Erano 27 a bordo di una barchetta, a qualche centinaio di metri dalla costa di Lampedusa la barca si è ribaltata.

I sette più forti, nuotatori esperti, hanno resistito nell’acqua gelida per circa un’ora. Gli altri venti sono andati a fondo. Morti. Cinque donne e tre bambini piccoli tra i morti. Un quarto bambino lo ha salvato lo zio che lo ha strappato al mare, mentre il piccolo stava affogando, e lo ha stretto forte con le braccia, mentre con le gambe nuotava per tenersi a galla. Poi è arrivata una vedetta della Finanza e ha portato in salvo i sette superstiti, compreso zio e bambino. Il bambino ha otto anni. Nel naufragio ha perduto la mamma. L’ha vista affogare. E’ disperato. Gli hanno permesso di telefonare al papà, che è in Germania. Poche ore prima c’era stato un altro naufragio al largo della Tunisia. Una sessantina di persone affogate. Anche lì parecchi bambini. Sappiamo poco di questo naufragio.

La festa di Capodanno non ha fermato le onde e non ha fermato neppure l’esercito israeliano che ha continuato a bombardare Gaza. Un attacco al campo profughi di al-Bureij è costato la vita a una ventina di persone, tra le quali sette bambini. Sono sempre loro le vittime designate della lotta al terrorismo. Pagano per tutti.
Ora però c’è una cosa che va detta con chiarezza, senza spirito polemico, soltanto per la verità. E’ da escludere che la morte di questi bambini – e delle migliaia morti nei mesi scorsi – possa essere causata dal destino. I bambini muoiono perché si è deciso di farli morire: si è valutato che è un prezzo da pagare a certi disegni della politica.

I bambini che muoiono nel Mediterraneo – o almeno una gran parte di loro – si potevano salvare se il governo italiano avesse deciso di allargare la rete dei soccorsi. E di rispondere agli avvisi lanciati da “Alarm Phone”. Invece il governo ha deciso di ostacolare le Ong e di rendere difficili i soccorsi. C’è, come vedete, una responsabilità precisa. Non so se è penale. Credo di sì.

I bambini morti a Gaza sono morti – di bombe o di freddo – perché il governo di Israele ha deciso di colpirli con le bombe e di tagliare gli aiuti internazionali. In modo consapevole. Anche qui c’è una responsabilità. La responsabilità di Netanyahu è stata individuata dal tribunale dell’Aja. Che lo processerà. Chissà se un una Procura italiana si muoverà per i naufraghi abbandonati dall’Italia.

2 Gennaio 2025

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