A Vercelli
Bullizzato a scuola, provò a togliersi la vita: il racconto del consigliere Comunale Marco Mancuso: “Mamma mi prese per i capelli”
Per salvare un emendamento sul benessere psicologico, ha raccontato la sua esperienza in aula: "Ero al liceo, salii sul cornicione della mia stanza. La cultura della performance permea la società"
News - di Redazione Web
Marco Mancuso ha raccontato di aver tentato di togliersi la vita. Lo ha fatto in Consiglio Comunale a Vercelli, davanti al sindaco, amministratori, consiglieri, e quel suo intervento oltre a determinare il corso di un emendamento sul benessere psicologico, è finito sui social. Ed è diventato virale, ha raccolto migliaia di visualizzazioni e commenti. Ha aperto un dibattito e ispirato solidarietà.
“Non volevo rendere pubblica la mia esperienza — ha raccontato Mancuso a Il Corriere della Sera —, ma in consiglio, a dicembre, ho presentato un emendamento sul benessere psicologico dei giovani. La mia proposta, però, stava per essere bocciata e questo avrebbe mantenuto nel silenzio i tanti studenti che sono a disagio di fronte alla cultura della performance che permea la scuola e l’università. Sono quindi intervenuto con il cuore in gola, ho pensato fosse il caso di mettere a disposizione un dolore per cambiare le cose”.
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Mancuso è consigliere comunale del Partito Democratico, ha 22 anni. Ha raccontato che nel 2018 “ero sul cornicione della finestra di camera mia, se non fosse stato per quella persona, mia madre, oggi non sarei qui”, ha scritto nel post su Instagram. E la madre: “Mi ha preso letteralmente per i capelli. È stato un atto fisico più che morale. I miei genitori si erano accorti che qualcosa non stava andando. In quel momento frequentavo il liceo classico, quello dei miei sogni. Avevo fondato una pagina di news su Instagram, cercavo l’approvazione dei miei compagni di classe. Invece più raccontavo cosa facevo più mi ghettizzavano, mi prendevano in giro volta dopo volta. Pensavo di non valere niente”.
La ripartenza è cominciata proprio dalla scuola, dopo aver cambiato corso ed esser diventato rappresentate d’istituto. Non si aspettava una reazione del genere alla testimonianza della sua esperienza. “Non avrei mai immaginato che condividere una parte così intima e dolorosa della mia vita avrebbe toccato così tante persone. Quando ho parlato in Consiglio Comunale, non era per me, ma per tutti quelli che si sentono soli, persi, senza una via d’uscita. Non è facile aprirsi, ma ho capito che il silenzio spesso ci fa male più di qualsiasi parola”, ha commentato su Instagram.