Non c'è pace in Medio Oriente

Cosa sta succedendo in Siria: i ribelli entrano ad Aleppo, scricchiola la tregua tra Israele e Hezbollah

I ribelli anti-Assad di Hayat Tahrir al Sham entrano ad Aleppo. In Libano scricchiola la tregua tra Israele e Hezbollah

Esteri - di Umberto De Giovannangeli

30 Novembre 2024 alle 12:00

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AP Photo/Ghaith Alsayed
AP Photo/Ghaith Alsayed

Una tregua che scricchiola, un altro pericoloso fronte di guerra che si riapre in Medio Oriente: il fronte siriano. I ribelli siriani di Hayat Tahrir al Sham (HTS) rivendicano di aver sfondato le difese di Aleppo e di essere penetrate nel cuore della città dopo aver avuto la meglio sui militari di Damasco fedeli a Bashar Al Assad.Le nostre forze stanno entrando nella città”, si legge in un comunicato della coalizione militare ribelle formatasi di recente.

La importante e strategica città del nord della Siria era dal 2016 nelle mani del regime di Damasco, che la aveva conquistata grazie all’intervento della Russia. Secondo l’agenzia di stampa turca Anadolu i ribelli hanno preso oggi il controllo di altri 14 villaggi. Decisivo per l’esito dell’attacco è stato aver tagliato i rifornimenti attraverso le autostrade M4 e M5, di cui i ribelli hanno preso il controllo già ieri mattina. Sono circa 70 i villaggi e insediamenti che HTS ha sottratto nelle ultime 48 ore all’esercito siriano e alle milizie sciite filoiraniane alleate di Damasco; sale contemporaneamente anche il numero dei morti, almeno 150 sarebbero rimasti uccisi negli scontri tra i due fronti in base a quanto riferisce l’Osservatorio per i diritti umani in Siria con sede a Londra. Un bilancio aggravato dalla morte di almeno 27 civili di cui riferiscono le Nazioni Unite. “Le nostre forze continuano a respingere la grande offensiva lanciata dai gruppi terroristici armati” su Aleppo, aggiungendo che “sono riusciti a riprendere il controllo di alcune posizioni”. Lo si legge in una nota diffusa dallo Stato Maggiore dell’esercito di Bashar al-Assad mentre attivisti parlano di “violenti scontri in corso”.

Citando proprie fonti siriane, l’emittente Sky News Arabiya afferma inoltre che è atteso l’intervento dell’aeronautica militare russa su Aleppoper cambiare l’andamento degli scontri in corso”.
L’esercito siriano ha accusato i jihadisti e gli alleati dell’opposizione armata contro Assad di utilizzare armi pesanti, droni e combattenti stranieri nello scontro contro i militari. Intanto cittadini di Aleppo contattati dalla Dpa si sono detti “molto preoccupati”. Aerei russi e siriani hanno effettuato intensi raid sulla città di Idlib e sulla sua regione, ultima roccaforte jihadista e ribelle nel nord-ovest della Siria, ha confermato l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh).”Gli aerei russi e siriani hanno effettuato 23 raid sulla regione di Idlib”, ha dichiarato l’Osdh.

La tregua in Libano

Sul fronte libanese, a neanche 48 ore dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, l’esercito israeliano ha fatto sapere di aver lanciato un attacco aereo nel Libano meridionale per colpire un magazzino di missili a medio raggio di Hezbollah dopo aver individuato attività dentro il sito. Giusto poche ore dopo aver sparato colpi di avvertimento contro sospettati che si avvicinavano alle zone di confine e usato un drone nel villaggio di Markaba contro un veicolo che ha provocato due feriti. L’esercito libanese ha accusato l’Idf di aver «ripetutamente violato il cessate il fuoco» ma ha anche avvertito i cittadini che cercano di tornare nei loro villaggi e nelle città del confine meridionale del Paese – principalmente nei distretti di Tiro, Bint Jbeil e Marjayoun – di non avvicinarsi alle aree in cui si trova l’Idf. A sua volta il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha minacciato «una guerra intensa» se la tregua sarà violata dai miliziani sciiti, «altro che operazioni chirurgiche come stiamo facendo ora».

Hezbollah ha riportato “una grande vittoria” contro Israele. Lo rivendica il leader del “Partito di Dio”, Naim Qassem, nel suo primo discorso pubblico da quando è entrato in vigore due giorni fa il cessate il fuoco nel sud del Libano. “Annuncio che siamo di fronte a una grande vittoria, che ha superato quella del luglio 2006 in termini di durata, ferocia dei combattimenti, sacrifici e sostegno straniero e americano ricevuto dal nemico – ha scandito il successore di Hassan Nasrallah, ucciso in un raid israeliano a Beirut il 27 settembre scorso Gli abbiamo impedito di eliminare Hezbollah, gli abbiamo impedito di neutralizzare la Resistenza”. Siria, Gaza, Libano…Non c’è pace in Medio Oriente.

30 Novembre 2024

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