Lo show in tv

Meloni e la calcolatrice da Vespa: la premier vuole imitare Berlusconi ma la scena è esilarante

La verità è che la riduzione della spesa sanitaria di questo governo c’è stata, ma non è clamorosa come quella indicata dalla calcolatrice personale di Meloni. Allora Giorgia Meloni cambia discorso e se la prende con le toghe

Editoriali - di Piero Sansonetti

1 Novembre 2024 alle 11:30

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Foto Roberto Monaldo / LaPresse
Foto Roberto Monaldo / LaPresse

La scena in tv, con Vespa allibito, è davvero esilarante. Giorgia Meloni che cerca di imitare Berlusconi, sciorinando dati, come faceva il Cavaliere, ma che non ha la sua abilità né la sua capacità mnemonica né la sua prontezza, e così si impiccia con la calcolatrice e mentre vuole dimostrare che questo governo ha aumentato gli investimenti sulla sanità dimostra esattamente il contrario informando i telespettatori che il suo governo ha ridotto di quasi un quarto la spesa pro-capite.

Il pubblico (diceva Francesco Guccini, riferendosi però ai suoi colleghi cantautori: “il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura…”) applaude per incoraggiarla e lei sorride, si imbarazza, ride, e poi cambia le cifre finché non riesce a far tornare i conti. La verità è che la riduzione della spesa sanitaria di questo governo c’è stata, ma non è clamorosa come quella indicata dalla calcolatrice personale di Meloni. Allora Giorgia Meloni cambia discorso e se la prende con le toghe che scarcerano gli immigrati illegalmente sequestrati dal governo. Dice la premier: le toghe remano contro e cercano di smontare le politiche che il governo ha messo in cantiere per contrastare l’immigrazione clandestina.

Attenzione: Meloni non dice mai che le toghe violano la legge, perché questo non può dirlo (in questo caso dei migranti e dell’Albania), e comunque deve scontare il fatto che non è riuscita a trovare neanche un giurista disposto a dare torto ai giudici che hanno liberato delle persone illegalmente incarcerate dal governo. Si limita a inveire contro le toghe e le accusa di voler portare in Italia 150 milioni di abitanti del Bangladesh (ipotesi alquanto improbabile). E poi ancora anatemi contro il giudice di Bologna che ha chiesto alla Corte di Giustizia europea di dirgli se può applicare il decreto anti-naufraghi varato giorni fa dal governo (e poi in realtà in parte ritirato e trasformato in emendamento a un altro decreto…) o se invece deve attenersi alle decisioni della Corte di Giustizia: cioè ha svolto il suo dovere nel modo più scrupoloso possibile. (Anche se uno dei giornali dell’estrema destra meloniana ieri lo ha esplicitamente accusato di essere fazioso, e ha mostrato le prove della sua faziosità: è omosessuale!).

A questo punto Meloni ha deciso di andare ancora oltre. Ha svelato di essere nel mirino dei trafficanti di esseri umani. Non quelli libici con i quali spesso il suo governo si intrattiene amabilmente, ma gli scafisti. Ha detto che vogliono ucciderla. Evidentemente ha ricevuto una minaccia. E questa è una notizia giornalistica importante e molto seria. Immagino che la procura di Roma si sia attivata, dopo aver ricevuto la denuncia dalla Presidenza del Consiglio, e che stia indagando. Speriamo che al più presto la Procura tenga una conferenza stampa per informarci sui passi avanti dell’inchiesta.

Dopo la denuncia che sicuramente la premier ha depositato non dovrebbe essere difficile, sulla base delle minacce ricevute, trovare almeno una pista. Almeno stavolta c’è da credere che la Presidenza del Consiglio e la procura si muoveranno di comune accordo. Quanto meno per scoprire se il gruppo di scafisti che ha minacciato la premier è ancora attivo e magari se ha ancora in progetto l’idea di uccidere la presidente del Consiglio.

1 Novembre 2024

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