L'assalto alla giudice
Minacce di morte a Silvia Albano, e linciaggio omofobo a Giuli: chi dice che non c’è razzismo?
Stavolta la magistratura è garantista, liberale, e invece il governo è giustizialista e - come tutti i giustizialisti - risente di influenze di tipo fascista. Fondate sulla volontà di mostrarsi xenofobo e razzista.
Editoriali - di Piero Sansonetti
La giudice Silvia Albano è stata minacciata di morte con un messaggio truce e nazista. Chi legge questo giornale sa che non è mai un giornale tenero con i magistrati. Oggi però non ci si può tirare indietro.
Piena, piena, piena solidarietà, e anche affetto e stima, alla giudice Albano. Una donna che sa stare sulla breccia, perché ha un incarico delicatissimo, e sa stare sulla breccia senza peccare mai di protagonismo e tenendo ferma la bussola. La sua bussola è il diritto. E cioè quell’idea altissima fatta di quattro elementi: legalità, giustizia, buonsenso e civiltà. La giudice Albano è stata messa sotto tiro, dalla destra politica, perché ha giudicato secondo la legge e nell’interesse di 12 persone straniere che erano state arrestate dal governo illegalmente. Ha posto fine a una sopraffazione molto grave. Alcuni amici ci hanno rimproverato, stupiti per il fatto che noi, in questa diatriba sull’impresa di Albania della Meloni, difendiamo la magistratura e non la politica.
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Vi spiego: noi siamo garantisti e essere garantisti vuol dire stare dalla parte di chi subisce la sopraffazione giustizialista. C’è un modo semplicissimo per distinguere il garantista e il giustizialista. Il garantista, in linea di principio – ma anche in linea pratica – vuole liberare i prigionieri; il giustizialista vuole fare nuovi prigionieri e non lasciarsi scappare quelli vecchi. Non esiste un garantista che vuole fare prigionieri. Di solito la magistratura è giustizialista (diciamo bene: non la magistratura, le Procure) e la politica si divide tra garantisti e giustizialisti (a seconda che gli imputati siano ricchi o poveri, conservatori o socialisti). Stavolta invece la magistratura è garantista, liberale, e invece il governo è giustizialista e – come tutti i giustizialisti – risente di influenze di tipo fascista. Fondate sulla volontà di mostrarsi xenofobo e razzista.
Proprio questa tendenza ha guidato anche la campagna contro il ministro Giuli. Che oggi è al centro di un attacco forsennato della destra reazionaria, tutto costruito sull’omofobia. Giuli è colpevole di avere nominato a capo del suo gabinetto una persona dichiaratamente omosessuale. Non gliel’hanno perdonata. Lui stesso è rimasto stupefatto scoprendo questo volto dei suoi compagni di viaggio (compagni non è la parola giusta…) che non si aspettava.
Giorni fa la polizia ha sgomberato a Guidonia un edificio occupato. C’erano dentro un centinaio di famiglie. Ne hanno sgomberate però solo 12. Le famiglie rom. Il Presidente Mattarella si è lamentato per il rapporto del Consiglio d’Europa sul razzismo in Italia. Ha sbagliato. In Italia c’è un livello altissimo di razzismo. Il razzismo antizigano, ad esempio, tocca l’80%. Nasce dall’establishment. E coinvolge il popolo e anche i settori della polizia.