Bellizzi

Agenti sequestrati e picchiati, orecchio mutilato e braccio rotto a un detenuto: la notte di terrore nel carcere di Avellino

Spedizione punitiva, vittima in rianimazione in ospedale. "Personale penitenziario in guerra nelle carceri. Quelle campane, siciliane e pugliesi le peggiori d'Italia. Clan impongono loro comando, lo Stato ha ammainato Bandiera Bianca

Cronaca - di Redazione Web

23 Ottobre 2024 alle 12:30

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Agenti sequestrati e picchiati, orecchio mutilato e braccio rotto a un detenuto: la notte di terrore nel carcere di Avellino

Due agenti sequestrati e picchiati, lobo tagliato e braccio rotto a un detenuto. Notte di violenza al carcere di Avellino, hanno denunciato i sindacati della polizia penitenziaria. A seguito dei disordini e delle aggressioni, la casa circondariale è rimasta presidiata dalle forze dell’ordine per diverse ore. “Va subito ristabilito l’ordine e la sicurezza interna del carcere di Bellizzi – ha dichiarato il sindacalista dell’Uspp Campania Maurizio De Fazio – soprattutto con il loro trasferimento dei detenuti riottosi”. Per Aldo Di Giacomo, segretario generale del S.PP “le carceri campane, insieme a quelle siciliane e pugliesi, come denunciamo da sempre, sono le peggiori d’Italia perché non c’è più alcun controllo da parte dello Stato”.

Sarebbe successo tutto al momento della chiusura, quando alcuni detenuti avrebbero sequestrato i due agenti e sottratto loro le chiavi, prima di spostarsi verso un altro Reparto dove un altro detenuto è stato vittima di una spedizione punitiva. Gli è stato mutilato l’orecchio e gli è stato rotto un braccio. La vittima è stata soccorsa e trasportata in ospedale. È ricoverato in rianimazione, in gravi condizioni. Il Sappe e il Sinappe, con i rispettivi segretari regionali e nazionali, si appellano direttamente al governo chiedendo alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, di assumere con urgenza provvedimenti in difesa della incolumità del personale, a cominciare dall’utilizzo di bodycam e taser per potersi difendere dai detenuti violenti.

Ciro Auricchio e Giuseppe Moretti, segretario regionale e presidente dell’Uspp, tornano a puntare il dito contro la “fragilità del sistema di sicurezza del carcere, più volte denunciato ai vertici dell’Amministrazione penitenziaria, anche a causa dello scellerato cambio delle modalità di custodia dei detenuti con l’istituzione del regime aperto per gran parte del giorno, a cui si aggiunge il depauperamento delle risorse umane”. Ad Avellino, fa sapere l’Uspp, si registra un deficit di personale 60 unità: “Bisogna dunque che il Dap disponga da subito l’invio dell’unità speciale Gom presso la struttura irpina, per ristabilire l’ordine e la sicurezza interna. Solidarietà, infine, ai colleghi aggrediti da parte del sindacato”.

Per Di Giacomo “il personale penitenziario non è stato assunto per condurre una guerra nelle carceri”, altra prova della situazione critica “sono i circa 3000 agenti in malattia a seguito di aggressioni che dall’inizio dell’anno hanno raggiunto il record di vittime: circa 2000 servitori dello Stato. In questa situazione sono aumentati i casi di ‘resa dei conti‘ tra clan e gruppi criminali che impongono il proprio comando alla popolazione carceraria contando sull’atteggiamento dello Stato che ha ammainato bandiera bianca. Anche sulla questione degli organici è necessaria un’operazione verità perché le sbandierate 2600 nuovi assunzioni da parte del Governo al netto di dimissioni (300 in poche settimane) e dei prepensionamenti e pensionamenti (500 l’anno) si riducono a poche centinaia di unità”.

Per Tiziana Guacci, segretario per la Campania del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria, “la sicurezza interna è completamente saltata e con essa la incolumità fisica e psicologica del personale di polizia penitenziaria che ancora, nonostante tutto, adempie i propri compiti istituzionali. Quella avvenuta ieri è stata una vera e propria spedizione punitiva, da tempo annunciata”. I sindacati denunciano “uno stillicidio continuo e quotidiano” ai danni del Corpo di Polizia Penitenziaria, come accusa Donato Capece, segretario generale del Sappe. “Le carceri sono in mano ai delinquenti” e “servono provvedimenti urgenti ed efficaci”. Sempre irrisolte e sempre urgenti le riforme strutturali degli Istituti di pena.

23 Ottobre 2024

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