La lettera del Pontefice
Il Papa scrive agli abitanti di Gaza: “Martoriati e scacciati, sono con voi”
Il motivo conduttore del messaggio, il ripetuto “sono con voi” che papa Francesco usa per descrivere l’orrore del conflitto. “Sono con voi, abitanti di Gaza, martoriati e allo stremo, che siete ogni giorno nei miei pensieri e nelle mie preghiere”.
Cronaca - di Fabrizio Mastrofini
Nell’anniversario dell’attacco di Hamas a Israele, papa Francesco invia una lettera a tutti i cattolici del Medio Oriente. Dopo il ripetuto appello di domenica al cessate il fuoco e dopo aver ribadito una volta di più l’insensatezza della guerra, ieri nella lettera ha stigmatizzato la “spirale di violenza”, “deflagrata” un anno fa e alimentata dalla “vergognosa incapacità della comunità internazionale e dei paesi più potenti di far tacere le armi e di mettere fine alla tragedia della guerra”. E aggiunge: “gli uomini oggi non sanno trovare la pace e noi cristiani non dobbiamo stancarci di chiederla a Dio”. Poi arriva il motivo conduttore del messaggio, il ripetuto “sono con voi” che papa Francesco usa per descrivere l’orrore del conflitto. “Sono con voi, abitanti di Gaza, martoriati e allo stremo, che siete ogni giorno nei miei pensieri e nelle mie preghiere”.
L’elenco prosegue così: “Sono con voi, forzati a lasciare le vostre case, ad abbandonare la scuola e il lavoro, a vagare in cerca di una meta per scappare dalle bombe. Sono con voi, madri che versate lacrime guardando i vostri fi gli morti o feriti, come Maria vedendo Gesù; con voi, piccoli che abitate le grandi terre del Medio Oriente, dove le trame dei potenti vi tolgono il diritto di giocare. Sono con voi, che avete paura ad alzare lo sguardo in alto, perché dal cielo piove fuoco. Sono con voi, che non avete voce, perché si parla tanto di piani e strategie, ma poco della situazione concreta di chi patisce la guerra, che i potenti fanno fare agli altri; su di loro, però, incombe l’indagine inflessibile di Dio. Sono con voi, assetati di pace e di giustizia, che non vi arrendete alla logica del male e nel nome di Gesù amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano”. “Grazie a voi, figli della pace, perché consolate il cuore di Dio, ferito dal male dell’uomo”, la conclusione della lettera: “E grazie a quanti, in tutto il mondo, vi aiutano; a loro, che curano in voi Cristo affamato, ammalato, forestiero, abbandonato, povero e bisognoso, chiedo di continuare a farlo con generosità”. Il messaggio è rivolto ai cattolici “ma anche a tutti gli uomini e le donne di ogni confessione e religione che in Medio Oriente soffrono per la follia della guerra”.
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Domenica all’Angelus, nel ripetere l’appello per la pace per tutta la regione, citando esplicitamente Libano ed Iran, aveva quindi ribadito che in un anno “il Medio Oriente è precipitato in una sofferenza sempre più grave, con azioni militari distruttive che continuano a colpire la popolazione palestinese”. Ed ha aggiunto, ieri, di nuovo, quella che è la posizione della Santa Sede sul conflitto: “tutte le Nazioni hanno il diritto di esistere in pace e sicurezza, e i loro territori non devono essere attaccati o invasi, la sovranità dev’essere rispettata e garantita dal dialogo e dalla pace, non dall’odio e dalla guerra”.