Il conflitto in Medio Oriente
Gaza, Israele bombarda una moschea e una scuola: raid aereo su Jabaliya fa 17 morti, 9 sono bambini

Israele non dimentica Gaza. A un giorno dall’anniversario del 7 ottobre l’offensiva dell’IDF nella Striscia non si ferma, nonostante l’attenzione di Tel Aviv sia più rivolta verso il confine nord, quello col Libano e con Hezbollah, e verso l’Iran “sponsor regionale” dei terroristi.
Nella notte tra sabato e domenica un attacco aereo dell’aviazione israeliana ha colpito una moschea a Deir Al-Balah, una località centrale della Striscia di Gaza.
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L’attacco israeliano ad una moschea di Gaza
L’IDF ha rivendicato l’attacco “mirato”, parlando della moschea come di una “struttura che in precedenza fungeva da moschea Shuhada al-Aqsa nell’area di Deir al Balah” e che ora ospitava “un centro di comando e controllo” all’interno del quale “operavano i terroristi di Hamas“.
Il bilancio del raid aereo è gravissimo: l’ufficio stampa governativo di Gaza parla di almeno 26 palestinesi morti e 93 feriti, e accusa Israele di aver commesso “due brutali massacri” durante la notte, bombardando una moschea e una scuola trasformate in rifugio.
At least 13 martyrs and a large number of wounded as a result of an Israeli raid that targeted a mosque near Al-Aqsa Martyrs Hospital in Deir al-Balah in the central Gaza Strip. pic.twitter.com/1GqQkS1yFb
— shameen suleman (@shameensuleman) October 6, 2024
La scuola a cui fa riferimento l’ufficio stampa governativo di Gaza è la Ibn Rushd, al centro della Striscia di Gaza: entrambe ospitavano centinaia di sfollati, ha precisato l’ufficio stampa.
Operazione via terra a Jabaliya
Non solo raid aerei. Le Forze di difesa israeliane hanno lanciato una nuova operazione di terra contro Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. Secondo le informazioni di intelligence, Hamas starebbe cercando di raggrupparsi nell’area: i carri armati hanno circondato il campo profughi, mentre l’aeronautica e l’artiglieria hanno colpito decine di siti, tra cui depositi di armi, tunnel e altre infrastrutture.
Anche qui il bilancio è gravissimo: per i soccorritori intervenuti sul posto, come riporta l’emittente al-Arabiya, sono 17 le vittime, tra cui nove bambini.
Netanyahu annuncia l’attacco all’Iran
In un discorso pubblico registrato e trasmesso dai media israeliani, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha di fatto confermato l’imminenza di un attacco dell’IDF contro l’Iran, offensiva che secondo diversi analisti dovrebbe colpire siti strategici del Paese guidato dall’ayatollah Khamenei.
“L’Iran è dietro tutte le minacce contro di noi. Hanno lanciato centinaia di missili contro di noi in uno dei più grandi attacchi della storia. Nessun Paese al mondo accetterebbe un simile attacco, e nemmeno Israele lo accetterà. Israele ha il dovere e il diritto di difendersi e rispondere a tali attacchi, ed è ciò che faremo”, ha detto nel suo discorso alla nazione Netanyahu.
שנה טובה אזרחי ישראל. הנה המסר שלי אליכם >> pic.twitter.com/iz99XkOkny
— Benjamin Netanyahu – בנימין נתניהו (@netanyahu) October 5, 2024
Il primo ministro israeliano ha poi aggiunto che l’esercito israeliano è riuscito a distruggere “gran parte” dell’arsenale del movimento islamista Hezbollah in Libano e ha cambiato il corso del conflitto. “Abbiamo distrutto gran parte dell’arsenale di missili e razzi che Hezbollah ha accumulato nel corso degli anni”, le sue parole.
Attacco terroristico a Beersheba
È invece di un morto e otto feriti il bilancio dell’attacco terroristico alla stazione centrale degli autobus di Beersheba, in Israele.
La vittima, come reso noto dalle autorità israeliane, è una soldatessa: si chiamava Shira Chaya Soslik, 25 anni, in servizio presso la polizia di frontiera al sud.
Il terrorista che ha compiuto l’attacco, un arabo israeliano originario del Negev, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco, ha riferito il servizio ambulanze Magen David Adom. L’attentatore, secondo i testimoni, è sceso da un autobus aprendo il fuoco probabilmente con un fucile automatico.
Hamas ha di fatto rivendicato l’attentato, parlando di “operazione eroica” e di attacco “per proteggere la nostra gente contro l’arroganza degli occupanti che hanno avviato una guerra di sterminio”, recita un comunicato citato dai media israeliani.