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Hamas attacca Israele con 5mila missili e raid militari via terra: oltre 200 morti, Netanyahu scatena la “guerra” a Gaza

Esteri - di Carmine Di Niro

7 Ottobre 2023 alle 08:36 - Ultimo agg. 8 Ottobre 2023 alle 08:40

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Hamas attacca Israele con 5mila missili e raid militari via terra: oltre 200 morti, Netanyahu scatena la “guerra” a Gaza

La situazione è esplosa improvvisamente alle sette del mattino di sabato 7 ottobre, quando i palestinesi di Hamas hanno lanciato la più grande offensiva contro Israele da anni: dalla Striscia di Gaza sono partiti 5mila missili verso le città israeliane nel sud e nel centro del Paese, ma anche squadre di incursori via terra che hanno superato i confini della Striscia attaccando i primi centri abitati israeliani al confine.

In un video si vedono almeno dodici veicoli bianchi carichi di uomini armati che sfrecciano sulla strada a nord di Sderot, città di circa 25mila abitanti che dista dalla Striscia di Gaza circa un chilometro in linea d’aria e che per questo è da anni la più interessata dai lanci di missili da Gaza. La prima vittima del conflitto scoppiato questa mattina è una donna di 70 anni a Kfar Aviv, nella regione di Gderot, è morta in seguito ad una raffica di razzi di Hamas sulla zona. Altre quattro vittime sono state segnalate nel Negev, presso il villaggio beduino di Kseifeh, come riferito dal sindaco locale. Il bilancio reso noto dal servizio nazionale di pronto soccorso israeliano (Magen David Adom) è di oltre 200 morti, stime dunque ufficiali dall’inizio dell’attacco palestinese.

Oltre 1.100 israeliani sono stati feriti, sempre secondo quanto riferito dal servizio nazionale di pronto soccorso israeliano, ma non è chiaro quanti di loro siano in gravi condizioni.

È l’operazione “Alluvione al-Aqsa”, come l’ha definita  il capo dell’ala militare di Hamas a Gaza Mohammad Deif in un messaggio diffuso via social. “Abbiamo avvisato più volte il nemico sionista – ha detto Deif – ma abbiamo sempre avuto dei rifiuti”. Deif ha precisato che la operazione rappresenta una reazione “alla profanazione dei luoghi santi a Gerusalemme” e al costante rifiuto da parte di Israele di “liberare i nostri prigionieri”. Il capo dell’ala militare di Hamas ha aggiunto poi che i miliziani hanno avuto l’ordine di “non uccidere donne e bambini”, facendo appello a tutti i palestinesi a unirsi alla lotta armata: “Il nemico – ha detto nel testo diffuso sul web, con Hamas che ha mostrato  solo un profilo oscurato del volto di Deif – è più debole di quanto non si pensi”.

Ieri decine di migliaia di sostenitori della Jihad islamica si erano raccolti in piazza a Gaza per celebrare l’anniversario della fondazione del movimento. Ma ancora non è chiaro se ci sia un legame fra quell’evento e i lanci di oggi. Alcuni analisti segnalano inoltre che l’attacco da Gaza avviene quasi nella stessa data di ottobre del 1973 quando Egitto e Israele attaccarono Israele nel giorno dello Yom Kippur.

Hamas afferma di aver rapito 35 israeliani, tra civili e militari dopo “l’infiltrazione delle sue forze in Israele”. Video sui social postati dagli stessi miliziani mostrano soldati israeliani con le mani legate a petto nudo sdraiati a terra. “Vogliamo che la comunità internazionale fermi le atrocità a Gaza, contro il popolo palestinese, i nostri luoghi sacri come Al-Aqsa. Tutte queste sono le ragioni dietro all’inizio di questa battaglia“, ha detto il portavoce di Hamas, Khaled Qadomi, ad al-Jazeera. “Non sono ostaggi, sono prigionieri di guerra“, ha quindi risposto alla domanda se Hamas abbia preso in ostaggio soldati e civili israeliani. “È una guerra contro gli invasori“, ha affermato infatti Qadomi.

Come riferisce il canale di notizie israeliano N12, circa 50 israeliani sono attualmente tenuti in ostaggio da uomini armati di Hamas. Gli ostaggi, secondo N12, sono tenuti nel kibbutz Be’eri, nel sud di Israele, nel deserto nord-occidentale del Negev, vicino al confine orientale con la Striscia di Gaza.

Tra le vittime israeliane c’è anche Ofir Liebstein, il capo del consiglio regionale di Shaar Hanegev, la regione di Israele confinante con la Striscia di Gaza in cui si trova Sderot. Liebstein è stato ucciso in uno scontro a fuoco con i terroristi di Hamas. Le autorità locali hanno dichiarato che “Ofir è stato ucciso mentre andava a difendere la sua città durante l’attacco terroristico“. A gestire l’emergenza è stato chiamato il suo vice al Consiglio, Yossi Keren.

La reazione israeliana

Immediata la reazione da parte del governo israeliano, che pure si è fatto trovare clamorosamente impreparato di fronte ad un simile offensiva, sicuramente in preparazione da settimane se non mesi.

Il premier Benyamin Netanyahu e il ministro della difesa Yoav Gallant hanno incontrato i responsabili della sicurezza e militari. “Un certo numero di terroristi sono penetrati in territorio israeliano da Gaza. Gli abitanti della zona devono restare nelle loro abitazioni“, ha reso noto il portavoce militare israeliano. Il ministero della Difesa ha approvato un richiamo su larga scala dei riservisti, in seguito all’attacco a sorpresa di Hamas contro Israele: secondo televisione pubblica Kan la mobilitazione servirà per lanciare la “Operazione Spade di Ferro“.

Gallant ha definito “un grave errore” l’attacco a sorpresa di Hamas nel sud di Israele. “I soldati delle forze di difesa israeliane (Idf) stanno combattendo il nemico in tutti i siti di infiltrazione“, ha aggiunto Gallant in un commento fornito dal suo ufficio, come riporta Times of Israel. “Lo Stato di Israele vincerà questa guerra“, ha quindi dichiarato il ministro.

Anche il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha parlato alla popolazione tramite un video pubblicato sui social: “Cittadini di Israele siamo in guerra e non è solo un’operazione, è proprio una guerra”, ha detto il leader del Likud a capo del governo, “ostaggio” dell’estrema destra religiosa.

Netanyahu ha spiegato di aver dato l’ordine all’esercito di richiamare i riservisti e di “rispondere alla guerra con irruenza e un’ampiezza che il nemico non ha conosciuto finora”. “Il nemico – ha sottolineato – pagherà un prezzo che non ha mai dovuto pagare. Vinceremo”. Nel corso di una seduta straordinaria del consiglio dei ministri il premier ha quindi fissato i tre obiettivi della controffensiva: Riprendere il controllo nelle zone in cui si sono infiltrate le forze nemiche, far pagare al nemico un prezzo enorme, anche a Gaza, e rafforzare gli altri fronti perché nessuno compia l’errore di associarsi a questa guerra”. “Siamo in guerra ed in guerra occorre mantenere il sangue freddo”, ha aggiunto Netanyahu facendo appello a tutti i cittadini “affinché si uniscano per raggiungere il nostro obiettivo finale: una vittoria nella guerra“.

Il ministro della sicurezza nazionale di Israele Ben-Gvir ha firmato, dopo gli attacchi di Hamas, l’ordinanza che dichiara lo stato di emergenza, concedendo ampi poteri alla polizia. Ma a Gerusalemme gli attacchi di Hamas hanno anche ristabilito un clima politico “unitario” dopo i violenti attacchi tra maggioranza e opposizione sul tema della riforma della giustizia. Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid si è offerto di formare un governo congiunto di emergenza: a riferirlo è Sky News, secondo cui l’offerta è stata presentata al primo ministro Benjamin Netanyahu. “La nostra gente è stata svegliata dal suono delle sirene, degli spari e delle esplosioni. Gli attacchi missilistici contro civili innocenti sono implacabili. Il mondo intero deve stare dalla parte di Israele mentre ci difendiamo dal terrorismo“, ha affermato Lapid.

La controffensiva israeliana ha colpito con decine di di aerei da combattimento “17 compound militari e 4 centri di comando operativi appartenenti all’organizzazione terroristica Hamas”, fa sapere un portavoce militare del governo. Gli effetti sono stati devastanti: secondo le autorità locali i morti sono 232 morti e 1.610 i feriti ma il bilancio è solo provvisorio e non verificabile in modo indipendente. Gli aerei israeliani hanno anche distrutto la Palestine Tower, una torre residenziale di 14 piani nel quartiere Al-Rimal di Gaza City, riducendola in macerie.

Aerei da guerra israeliani hanno distrutto la Palestine Tower, una torre residenziale di 14 piani, nel quartiere Al-Rimal di Gaza City, riducendola in macerie. Lo scrive l’agenzia palestinese Wafa. Proprio il loro corrispondente ha riferito che gli aerei da guerra israeliani hanno preso di mira la Palestine Tower con almeno sei missili, abbattendola al suolo. Per l’agenzia palestinese a Gaza ci sono finora almeno 198 morti palestinesi, la maggior parte dei quali civili, e il ferimento di altri 1.000

Intorno alle 16 ora italiana (le 17 in Israele) un portavoce dell’esercito israeliano ha fatto sapere che l’esercito israeliano stava combattendo contro i miliziani di Hamas in 22 posti diversi nel sud del Paese, a ridosso del “confine” con la Striscia di Gaza. Molte delle cittadine attaccate sono comunità da poche centinaia o migliaia di residenti, in cui l’esercito israeliano fino a sabato mattina aveva una presenza piuttosto limitata.

Esercito israeliano che ha annunciato di aver ucciso da questa mattina centinaia di militanti palestinesi nelle comunità meridionali lungo il confine di Gaza. “Gli aerei hanno contrastato due militanti che cercavano di oltrepassare la recinzione perimetrale vicino al valico di Karni, altri nove sono stati uccisi nell’area del Kibbutz Nirim, e altri quattro sono stati uccisi al valico di Erez e al Kibbutz Nir Oz”, ha precisato l’Idf, aggiungendo che “altri militanti sono stati uccisi nel Kibbutzim Sofa, Kfar Gaza e Kerem Shalom”.

Nell’ambito della controffensiva israeliana va letto anche l’ordine del ministro dell’Energia Yisrael Katz di scollegare la Striscia di Gaza dalla rete elettrica di Israele, anche se non è chiaro con quali tempistiche verrà presa tale decisione. Per Hamas e gli abitanti di Gaza è un problema di non poco conto: Israele infatti fornisce circa due terzi dell’energia elettrica alla Striscia di Gaza, mentre il resto viene prodotto da una piccola centrale locale. I quasi due milioni di abitanti già in condizioni normali soffrono periodicamente l’assenza di corrente elettrica, con la mossa di Israele la situazione non potrà che peggiorare.

7 Ottobre 2023

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