Il processo alle Br
Cascina Spiotta bis: il gip decide su Curcio e Moretti il 16 ottobre
Siamo a una sorta di Norimberga2. Almeno in quel caso il processo ai vinti i vincitori lo fecero subito dopo la fine della seconda guerra mondiale. In questo caso invece siamo a mezzo secolo dopo, perché con la storia degli anni 70 il paese rifiuta di fare i conti a livello politico e sceglie come luogo soltanto i tribunali.
Cronaca - di Frank Cimini
Il giudice dell’indagine preliminare torinese Ombretta Vanini deciderà il prossimo 16 ottobre, una volta sciolta la riserva sulle eccezioni procedurali se i vincitori processeranno i vinti nella vicenda della sparatoria di Cascina Spiotta del 5 giugno 1975 in relazione all’omicidio del carabiniere Giovanni D’Alfonso da parte delle Brigate Rosse che avevano rapito l’imprenditore Vallarino Gancia.
Rimase uccisa anche Mara Cagol colpita mentre era per terra, disarmata e arresa, ma sulle modalità di quella esecuzione non vi sono stati approfondimenti di indagine. Nonostante avessero promesso di farlo a Renato Curcio durante l’interrogatorio Bruno D’Alfonso, figlio della vittima ha dichiarato di lottare affinché venga restituita dignità al padre e di ritenere positiva la riapertura del caso. L’avvocato della difesa Davide Steccanella ha presentato una serie di eccezioni definendo “paradossale” la vicenda con la riapertura dell’indagine mezzo secolo dopo revocando il proscioglimento dell’imputato Lauro Azzolini senza neanche leggere la sentenza perché scomparsa durante l’alluvione del 1994.
Con Azzolini sono imputati Renato Curcio, Mario Moretti e Pierluigi Zuffada. Siamo a una sorta di Norimberga2. Almeno in quel caso il processo ai vinti i vincitori lo fecero subito dopo la fine della seconda guerra mondiale. In questo caso invece siamo a mezzo secolo dopo, perché con la storia degli anni 70 il paese rifiuta di fare i conti a livello politico e sceglie come luogo soltanto i tribunali. Nel mirino un gruppo di ormai ottantenni che ha già scontato decenni di galera per quel tentativo di rivoluzione fallito nel cuore dell’Occidente a conclusione di un violentissimo scontro sociale e politico sfociato in una guerra civile a bassa intensità. E nemmeno tanto bassa.