Il ddl sicurezza
Sadismi di Stato: proibito ai migranti senza permesso di usare il telefonino
Diciamo che quando si parla di “messaggi dell’odio” - riferendosi ai tifosi, o agli attivisti dei social - non si tiene conto del fatto che spesso vengono lanciati dallo Stato. E dai suoi esponenti
Giustizia - di Redazione Web
Nella legge che è in discussione in questi giorni in Parlamento, e che prevede un pacchetto di misure repressive molto aspre – si tratta della legge che alcuni giornali chiamano “ddl sicurezza”, altri legge-Erode (perché dispone l’incarcerazione dei bambini anche di meno di un anno con le loro madri) , o legge anti-Gandhi – c’è un dettaglio del quale nessuno si era accorto e che è stato denunciato ieri da Repubblica.
È una norma, probabilmente incostituzionale come molte altre, che impone ai venditori di “sim” telefoniche di chiedere ai clienti immigrati non solo il documento di identità, come avviene anche per i cittadini italiani, ma anche il permesso di soggiorno. Può sembrare solo un fatto burocratico, cretino come molti altri. Non si capisce come si possa scrivere una norma che discrimina i cittadini immigrati, rispetto agli italiani, nel momento nel quale si svolge una semplice azione di commercio. È in modo evidente una misura di tipo razziale (se non vogliamo dire razzista).
Il problema è che è una norma anche molto crudele. Perché la persona che arriva in Italia senza permesso di soggiorno ha una esigenza impellente: quella di comunicare con la propria famiglia rimasta nel paese d’origine. E, invece, questo diritto semplice semplice, gli viene tolto per puro sadismo.
È chiaro che non c’è nessun’altra ragione, nel proibire la vendita della sim, se non quella di impedire le comunicazioni tra il migrante e la sua famiglia. È molto difficile immaginare un motivo diverso. Si tratta di pura cattiveria. Diciamo che quando poi si parla di “messaggi dell’odio” – riferendosi ai tifosi, o agli attivisti dei social – non si tiene conto del fatto che spesso i “messaggi dell’odio” vengono lanciati dallo Stato. E dai suoi esponenti. Nella misura anti-migranti è compresa una parte molto minacciosa nei confronti dei venditori di sim. Perché evidentemente si teme che una persona normale, e non razzista, possa contravvenire alla legge per favorire il poveretto appena sbarcato in Italia. E, allora, la legge dispone misure severissime per il venditore di buon cuore. Considerato un “favoreggiatore” un complice del reato di “cellulare abusivo”, è prevista persino la chiusura del negozio e il ritiro della licenza.