Continua l'agonia della petroliera greca

La petroliera Sounion va a fondo con 150mila tonnellate di greggio, ma nessuno evita il disastro

Nessuno si occupa di evitare l’inabissamento della petroliera greca Sounion, colpita dagli Houthi il 21 agosto

Esteri - di Ammiraglio Vittorio Alessandro

11 Settembre 2024 alle 12:30

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La petroliera Sounion va a fondo con 150mila tonnellate di greggio, ma nessuno evita il disastro

Continua l’agonia della petroliera greca Sounion, colpita nel mar Rosso dai ribelli Houthi lo scorso 21 agosto. La nave, ancora in fiamme, continua a bruciare e rischia ormai di portare a fondo circa 150.000 tonnellate di greggio. Vani si sono rivelati i tentativi di trainare il bastimento in salvo: qualche giorno fa le società private che ne avrebbero interesse hanno desistito, dichiarando che ragioni di sicurezza ne sconsiglierebbero il rimorchio.

L’affondamento della petroliera Sounion: i danni ambientali

L’affondamento della Sounion provocherebbe un inquinamento marino di enormi proporzioni, assimilabile a quelli causati dall’incendio della piattaforma Ixtoc 1 nel Golfo del Messico nel marzo 1979 e della Deepwater Horizon nel 2010. Stando ai sinistri navali, il petrolio greggio contenuto nelle cisterne della tanker greca è infatti tre o quattro volte quello che, fuoriuscito dalla Exxon Valdez, nel 1989 inquinò il golfo di Anchorage (Alaska) sui quali scogli la petroliera americana era andata a incagliarsi. Le conseguenze di quel sinistro furono devastanti: migliaia di animali morirono soffocati dal fango oleoso che ricoprì anche i loro luoghi di riproduzione.

L’intervento internazionale per impedire il disastro della Sounion

È necessario che a muoversi sia, a questo punto, la comunità internazionale, anticipando le ingenti spese necessarie a prevenire un costo ambientale destinato, altrimenti, a risultare molto più alto. I conflitti armati, condotti da eserciti regolari o da terroristi fanatici, oltre a cancellare un gran numero di vite umane, divellono l’irripetibilità di luoghi, paesaggi, beni culturali, rari equilibri ambientali. C’è da sperare che i paesi non si dedichino soltanto alla spesa delle armi per fermare altre armi e si prodighino in fretta per impedire l’affondamento della Sounion.

11 Settembre 2024

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