La proposta per la tregua
Gaza, offerta a sorpresa di Israele al capo di Hamas Sinwar: “Liberi gli ostaggi e uscirà salvo dalla Striscia”
Una svolta per i negoziati o l’ennesima mossa ad effetto che non porterà alcun risultato concreto? È il dubbio dopo le parole, certamente non previste, di Gal Hirsch, capo negoziatore di Israele nelle complesse e lunghe trattative internazionali per arrivare ad un cessate in fuoco tra Hamas e lo Stato ebraico, in cambio degli ostaggi e dalla fine delle ostilità nella Striscia di Gaza.
In un colloquio con Bloomberg, intervista concessa durante una visita negli Stati Uniti, Hirsch ha alternato minacce e condanne ad aperture.
Parlando di Yahya Sinwar, leader di Hamas, Hirsch ha ribadito che il leader politico di Hamas è responsabile delle morti degli oltre mille israeliani uccisi nell’attacco del 7 ottobre 2023, delle decine di ostaggi in mano al gruppo radicale palestinese, ed è stato paragonato ancora una volta ad Adolf Hitler, come già fatto in passato dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per questo Hirsch ha ribadito che l’opzione numero uno, quella migliore per Israele, sarebbe di eliminare il capo di Hamas da mesi in fuga, probabilmente tra i tunnel della Striscia.
Eppure allo stesso tempo ha aggiunto di essere al lavoro “al piano B, C e D perché devo portare a casa gli ostaggi. Le lancette dell’orologio girano e gli ostaggi non hanno tempo”. Da qui l’offerta di “concedere un passaggio sicuro (fuori dalla Striscia, ndr) a Sinwar, la sua famiglia e chi altro voglia unirsi a lui”, oltre a offrire la disponibilità alla liberazione di un certo numero di prigionieri palestinesi nell’ambito della possibile intesa.
Eppure sulla proposta del capo negoziatore israeliano vi sono parecchio dubbi, a partire dal fatto che lo stesso Hirsch ne parli come una posizione personale, più che quella di un governo Netanyahu ostaggio dell’estrema destra ortodossa che di accordi con Hamas non ne vuol sentir parlare, e di un Netanyahu interessato a proseguire il conflitto per mantenere il potere. Non a caso gli stessi media israeliani non hanno rilanciato più di tanto le parole del capo negoziatore.
C’è poi una seconda questione, che tira in ballo la stessa Bloomberg. Israele non fa mistero di voler perseguire in tutto il mondo i suoi nemici e lo ha già fatto in tempi recenti, con l’omicidio a Beirut del numero 2 di Hezbollah Fuad Shukr o dell’ex capo politico di Hamas a Teheran, Ismail Haniyeh.
Dunque il lasciapassare a Sinwar potrebbe essere solamente lo spostamento dell’operazione per il suo omicidio fuori dal territorio della Striscia di Gaza.