L'emendamento al ddl Sicurezza
Bambini in cella, Tajani si smarca dagli alleati: Forza Italia chiede il rinvio del carcere per le madri dei bambini sotto l’anno
Uno strappo, l’ennesimo, tra Antonio Tajani e gli alleati di maggioranza, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e l’altro vicepremier, il leghista Matteo Salvini.
Dopo la battaglia sullo Ius Scholae, su cui però Forza Italia ha poi fatto un sostanziale passo indietro, pur ribadendo la sua distanza dalle posizioni degli alleati, è sulle carceri che si apre nuovamente il fronte di scontro.
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Un emendamento di Forza Italia al ddl Sicurezza, che questa settimana approda in aula alla Camera, chiede infatti di ripristinare l’obbligo di differimento della pena per le madri con figli fino a un anno. A presentare l’emendamento il capogruppo azzurro in Commissione Affari Costituzionali Paolo Emilio Russo assieme alle deputate Annarita Patriarca e Rita Dalla Chiesa.
Il testo degli azzurri prevede che qualora il giudice valuti che il differimento della pena alla madre costituisca “grave pregiudizio all’integrità psicofisica del minore”, allora “l’esecuzione della pena deve avere luogo presso un istituto a custodia attenuata per detenute madri”, scrive l’Ansa dopo aver letto l’emendamento al ddl.
Dunque in sostanza l’emendamento di Forza Italia mantiene il differimento obbligatorio della pena per le madri di bambini neonati (non per le donne in stato di gravidanza), che quindi si vedono rinviato il carcere, in modo che nessun bambino debba passare i primi mesi di vita dietro le sbarre.
D’altra parte introduce un sistema nuovo che nell’ottica del partito di Tajani “serve a togliere impunità per le recidive, che hanno utilizzato le gravidanze in serie come strumento per continuare a rimanere libere e commettere reati”.
Il magistrato in questo caso deve infatti operare una valutazione: qualora il giudice valuti che il differimento della pena alla madre costituisca “grave pregiudizio all’integrità psicofisica del minore”, allora “l’esecuzione della pena deve avere luogo presso un istituto a custodia attenuata per detenute madri”. Se si è in carcere per un “incidente”, madri e bambini restano fuori, se il bambino esce e vive in una condizione di illegalità e indigenza peggiore del carcere, allora vanno in un istituto per detenute madri.