Lo scontro di civiltà

Il Papa contro governo ed Europa: “Migranti, colpevoli di omissione di soccorso”

La cultura Cristiana, Giudaica e Illuminista è incompatibile con la civiltà barbarica della nuova destra di Salvini e Meloni. Inutile far finta di niente

Editoriali - di Piero Sansonetti

29 Agosto 2024 alle 07:00

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Il Papa contro governo ed Europa: “Migranti, colpevoli di omissione di soccorso”

Il Papa è stato durissimo, con l’Europa e in particolare con il governo italiano. Ha accusato Europa e governo di lasciare morire i migranti. Provate a mettere a confronto il discorso che ha pronunciato ieri, stracciando il programma tradizionale, con le dichiarazioni del ministro Piantedosi o della presidente del Consiglio (non voglio neppure prendere in considerazione Salvini). Appartengono a due civiltà diverse, molto distanti e contrapposte. Il Papa è il miglior interprete di quella che ogni tanto viene sbandierata come la civiltà giudaico-cristiana (nel suo discorso cita il Vangelo e anche la Bibbia) e propugna due ideali: l’accoglienza verso la straniero e l’idea che gli uomini sono tutti uguali.

Principi che non appartengono solo al cristianesimo, perché sono stati assunti e rielaborati e ratificati dalla cultura e dalla civiltà liberale, e socialista, e figlia dell’Illuminismo. Interpretando questa visione del mondo il Papa scrive: “La tragedia è che molti, la maggior parte di questi morti, potevano essere salvati. Bisogna dirlo con chiarezza: c’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti – per respingere i migranti”. Le ha ripetute due volte queste quattro parole, facendo salire lo sdegno suo e di chi lo ascoltava. Potete interpretarle come volete ma nel migliore dei casi è un’accusa esplicita e severissima contro chi governa: voi siete responsabili di quelle morti. Il governo viceversa è il miglior interprete di una civiltà molto lontana, che potremmo definire barbarica.

Una civiltà costruita sull’egoismo, sul nazionalismo, sul razzismo, sul rifiuto di considerare il mondo come un mondo unico, e complesso, e interdipendente, e che può affrontare la modernità solo se prende di petto il problema dell’interdipendenza e dell’uguaglianza. Che poi sono la stessa cosa. Non c’è modernità senza uguaglianza. Senza i principi essenziali della rivoluzione francese. Senza uguaglianza, senza fratellanza, non c’è neanche la libertà e c’è un mondo fondato solo sul potere, sul nazionalismo e sulle potenze militari. Dice il papa: “Iddio sta coi migranti e non con chi li respinge”. Dicono Salvini e Meloni:Difendiamo i confini”. Voi pensate che possa esserci non dico compromesso, ma anche soltanto dialogo tra queste due posizioni?

In questi giorni in Italia è ripartita la campagna xenofoba. Con grande dispiegamento di mezzi. Di repressione e di propaganda. La repressione si fa fermando le navi dei soccorsi, bloccandole in porto, multando i soccorritori per punirli del fatto che hanno salvato delle vite umane. È una ignominia, sì, è chiaro: eppure è sbandierata, è esibita come una medaglia. La propaganda invece si fa con la Tv e con i giornali. In particolare con i giornali militanti della destra (Libero e La Verità soprattutto). Da giorni è stata avviata una ennesima campagna contro le ong. L’altro ieri Libero ha dedicato all’argomento l’apertura del giornale. Titolo: “Riparte l’assedio delle Ong per regalarci i clandestini”. Vi prego di leggere solo l’attacco del pezzo: “Noi di Libero lo avevamo scritto a inizio luglio: occhio alle Ong e al loro piano per riempire i porti italiani di migranti raccolti qua e là per il Mediterraneo”. Prendete questa frase, scritta da un giornalista ligio alla linea della destra radicale, e poi leggete quella pronunciata ieri da Bergoglio: “lodo l’impegno di tanti buoni samaritani, che si prodigano per soccorrere e salvare i migranti feriti e abbandonati”. Capite che non c’è nessuna possibilità di comunicazione tra questi due mondi?

Non è un problema secondario. Uno scontro di civiltà è sempre molto più profondo di uno scontro politico. Quando negli anni 50 si scontrarono sul terreno due testuggini, come il Pci e la Dc, le differenze politiche erano abissali, ma il terreno comune era forte: la democrazia, l’antifascismo, due concezioni diverse ma compatibili di giustizia sociale. Persino tra la sinistra di questo secolo e la destra di Berlusconi c’erano punti di civiltà comune. Basta pensare agli ultimi scritti di Berlusconi, nei quali l’ex leader della destra parla con vigore di un mondo senza frontiere, che certo assomiglia molto di più a quello di Bergoglio che a quello della destra xenofoba che in questo momento storico sta governando l’Italia. Del resto anche in queste ore il capo di Forza Italia, Tajani, sta chiedendo lo Ius Scholae, sconvolgendo i leader della destra. C’è qualcosa di sbagliato o di forzato in questa analisi? Non mi sembra. E allora capite qual è il compito immane che oggi pesa sulle spalle della sinistra? Vincere un vero e proprio scontro di civiltà. Rimandare indietro il medioevo.

29 Agosto 2024

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