Il conflitto
Mosca, raffica di droni ucraini sulla capitale: Medvedev allontana i negoziati dopo Kursk
Esteri - di Redazione
Non solo la regione di Kursk. Le forze armate ucraine alzano il tiro e la posta e tornano a colpire nel cuore della Russia di Vladimir Putin, che da febbraio 2022 sta portando avanti la sua violenta offensiva in territorio ucraino.
Nella notte le forze di difesa aeree russe sono state costrette a ore di lavoro incessante per fermare gli attacchi dei droni ucraini: 45 sono stati distrutti, di cui undici nei cieli sopra la regione di Mosca, la capitale.
A riferirlo è stato il ministero della Difesa russo. “La notte scorsa, quando il regime di Kiev ha tentato di effettuare un attacco terroristico utilizzando velivoli senza pilota contro obiettivi situati nel territorio della Federazione Russa, 45 droni sono stati distrutti dai sistemi di difesa aerea in servizio”, si legge nel comunicato. Undici di questi mezzi sono stati abbattuti nel territorio della regione di Mosca, altri 23 nella regione di Brjansk, sei in quella di Belgorod, tre nella regione di Kaluga e due in quella di Kursk.
L’attacco con droni su Mosca
Sergei Sobyanin, il sindaco di Mosca, ha parlato apertamente di “uno dei più grandi” attacchi di droni ucraini sulla capitale.
“Questo è uno dei più grandi tentativi di attacco mai effettuati contro Mosca con i droni”, ha detto Sobyanin in una dichiarazione su Telegram. Almeno tre aerei sono stati abbattuti nel distretto di Podolsk, nel sud della regione di Mosca, senza causare feriti o danni.
Secondo il governatore regionale Vassili Goloubev, anche un “missile” è stato abbattuto intorno all’una di notte nella parte occidentale della regione di Rostov, al confine con l’Ucraina.
I precedenti attacchi ucraini a Mosca
Mosca e la sua regione si trovano a oltre 500 chilometri dal confine ucraino, eppure sono già state prese di mira in passato da rari attacchi ucraini, sempre tramite droni. Nell’estate del 2023 droni di Kiev vennero distrutti sopra il quartiere degli affari della capitale e nel maggio 2023 due dispositivi hanno subito la stessa sorte sopra il Cremlino.
Le trattative ferme tra Russia e Ucraina
Le poche speranza di trattativa tra Ucraina e Russia si sono spente, anche se ancora non definitivamente, dopo l’offensiva di Kiev nella regione di Kursk.
Lo ha detto, come sempre senza giri di parole, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev. Per il “delfino” di Putin non ci saranno negoziati con Kiev “finché il nemico non sarà completamente sconfitto”.
“Dopo che i neonazisti hanno commesso un atto di terrorismo nella regione di Kursk, tutto è arrivato al dunque. Le chiacchiere dei mediatori non autorizzati sul tema sono cessate. Ora tutti capiscono chiaramente, anche se non lo dicono ad alta voce” e “si rendono conto che non ci saranno più negoziati finché il nemico non sarà completamente sconfitto”. ha scritto Medvedev su Telegram.