La cerimonia del Ventaglio
Mattarella, il ‘richiamo’ a La Russa: “Atti contro l’informazione sono eversivi”, poi il sussulto sul dramma carceri
Tanti messaggi ai naviganti quelli di Sergio Mattarella, protagonista mercoledì mattina della cerimonia di consegna del Ventaglio da parte dell’Associazione stampa parlamentare. Il capo dello Stato è intervenuto su molteplici argomenti di stretta attualità e non sono mancate, nel suo classico stile, richiami piuttosto evidenti.
Le parole di La Russa sul caso Joly
Uno, che segna uno smarcamento forte, è apparso rivolto al presidente del Senato Ignazio La Russa. La seconda carica dello Stato martedì a Palazzo Madama, nella tradizionale consegna pre-vacanze del Ventaglio, era intervenuto sul caso di Andrea Joly, il cronista de La Stampa picchiato a Torino da militanti di CasaPound. Il co-fondatore di Fratelli d’Italia aveva condannato l’episodio, con un “ma” inaccettabile.
“Ho una posizione di assoluta e totale condanna, ma ci vuole un modo più attento di fare le incursioni legittime da parte dei giornalisti”, le sue parole, parlando di “metodologie che creano reazioni che non vogliamo che poi avvengano”. Forse conscio della frittata appena provocata, La Russa poi fa una parziale retromarcia: “Non sto niente, eh… però sarebbe stato più bello se l’avesse detto”.
Mattarella in difesa dei giornalisti
Ben diverse le parole di Mattarella, nette e di chiaro smarcamento. “Ogni atto rivolto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica”, ha detto il presidente della Repubblica davanti a giornalisti.
Mattarella ha poi sottolineato l’importanza del ruolo dei giornalisti: “Il ringraziamento più intenso riguarda il prezioso e talvolta non facile compito di seguire e interpretare il mondo delle istituzioni e della politica, dandone notizia ai cittadini, esprimendo opinioni, suggerimenti, critiche che, non va mai dimenticato, sono essenziali nella vita democratica”.
Il presidente della Repubblica è poi intervenuto direttamente sul caso di Torino: “Si vanno infittendo, negli ultimi tempi, contestazioni, intimidazioni, quando non aggressioni, nei confronti di giornalisti, che si trovano a documentare fatti. Ma l’informazione è esattamente questo, come anche a Torino nei giorni scorsi: documentazione di ciò che avviene, senza obbligo di sconti”.
Mattarella e il dramma delle carceri
Il capo dello Stato è intervenuto anche sul dramma delle carceri, a 24 ore dal dossier di Antigone che fa una fotografia della scandalosa situazione in cui versano gli istituti di pena italiani e, di conseguenza, i detenuti.
Quello della situazione nelle carceri “è un tema che sempre più richiede vera attenzione”, le parole di Mattarella, che ricorda “Le decine di suicidi, in poco più dei sei mesi, quest’anno”.
Il capo dello Stato condivide poi con la stampa una lettera ricevuta da alcuni detenuti di un carcere di Brescia: “la descrizione è straziante – dice Mattarella -. Condizioni angosciose agli occhi di chiunque abbia sensibilità e coscienza. Indecorose per un Paese civile, qual è, e deve essere, l’Italia. Il carcere non può essere il luogo in cui si perde ogni speranza, non va trasformato in palestra criminale”.
La violenza nella politica e la “sindaca”
Mattarella nel suo discorso ha poi stigmatizzato il ricorso sempre più costante alla violenza nella politica, che il capo dello Stato definisce “un aspetto inquietante”. Mattarella cita alcuni casi, dall’incredibile attentato ai danni di Donald Trump all’aggressione ai danni di Franziska Giffey, “sindaca di Berlino”. “Spero si possa ancora dire”, ha detto il capo dello Stato, riferendosi alla proposta di legge della Lega, poi ritirata, che avrebbe voluto vietare negli atti pubblici il genere femminile.
Nel suo discorso Mattarella ha quindi ribadito la condanna di questi atti in cui «esponenti politici di schieramenti avversi sono “trasformati in nemici”.