La richiesta di dimissioni
Borghi contro Mattarella, lo scontro imbarazza Salvini e la maggioranza: Meloni in silenzio, Tajani si dissocia
Politica - di Redazione
Prima ha provato a difenderlo, quantomeno a non scaricarlo pubblicamente, ma alla fine la retromarcia è inevitabile per scongiurare un incidente istituzionale a dir poco clamoroso. Matteo Salvini sconfessa le parole del suo fedelissimo Claudio Borghi, senatore no-euro ed “economista” della Lega, che domenica aveva sostanzialmente chiesto le dimissioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“Colpa” delle parole pronunciate sabato dal capo dello Stato, che davanti al corpo diplomatico italiano aveva sottolineato come col voto previsto l’8 e 9 giugno per il rinnovo del Parlamento europeo (e quindi della Commissione Ue) “si consacra la sovranità europea”.
Troppo per il sovranista Borghi, che su X aveva sfidato il Quirinale nel giorno in cui si celebra la Festa della Repubblica: “Se davvero pensa che la sovranità sia dell’Unione europea invece che dell’Italia per coerenza dovrebbe dimettersi”.
Poche ore dopo, sempre domenica 2 giugno, Salvini interviene a ‘In mezz’ora’ su Rai3 e non smentisce il suo senatore: “Oggi si festeggia la Repubblica, non l’Unione europea delle multinazionali che vorrebbero mettere fuori norma tutto il Made in Italy. Non mi arrenderò mai a un super Stato europeo in cui comandano quelli che hanno i soldi, non è questa l’Europa”.
Salvini non ci pensa proprio a prendere le distanze dal suo fedelissimo. “Noi abbiamo un presidente della Repubblica perché esiste una Repubblica, una sovranità nazionale italiana. Penso all’Europa come un insieme di Stati sovrani, autonomi e liberi che mettono in comune alcune energie, alcune forze, però la sovranità nazionale è assolutamente fondamentale”, rilancia intervistato da Monica Maggioni.
Soltanto in serata, sempre in tv, questa volta a ‘Stasera Italia’ su Rete4, il vicepremier e ministro dei Trasporti getta acqua sul fuoco. “Nessuna polemica col presidente della Repubblica. Oggi è la festa degli italiani e la sovranità italiana viene prima di ogni appartenenza. Con tutto il rispetto per il Quirinale, oggi è la festa degli italiani“.
A chi chiedeva un commento più diretto al post di Borghi, Salvini finalmente prende le distanze: “Non chiediamo le dimissioni di nessuno. Borghi è un ottimo senatore. Io penso che il capo dello Stato sia stato travisato da qualche giornale perché il 2 giugno parlare di sovranità europea…“.
Eppure è lo stesso Borghi, lunedì mattina, a ribadire quanto già scritto su X. Il senatore lo fa in un’intervista a Radio24, dove ha sottolineato che “come tutte le cose c’era anche un se davanti“. “Io ho detto una banalità che straconfermo”, ha continuato, ma in reazione al fatto che “uno il giorno della festa della Repubblica, il giorno della consacrazione della sovranità italiana” ha detto che “si consacra la sovranità europea”.
Come ovvio, la sparata di Borghi costa un coro di critiche da parte delle opposizioni nei confronti di Salvini e della Lega. Contro il vicepremier del Carroccio e il suo senatore gli attacchi arrivano da Elly Schlein, Giuseppe Conte, Riccardo Magi, Matteo Renzi, in pratica l’intera opposizione in ogni sua “sfaccettatura”.
Ma a pesare di più sono le critiche che arrivano dalla stessa maggioranza. “Fa bene Mattarella a sottolineare la nostra prospettiva europea. Gli esprimo la mia solidarietà per gli attacchi che ha ricevuto”, è il laconico commento su X di Antonio Tajani, l’altro vicepremier e leader di Forza Italia, che con Salvini e la Lega da mesi è in “guerra” per ottenere dalle Europee il ruolo di seconda forza della maggioranza dietro Fratelli d’Italia.
Da segnalare invece il “silenzio rumoroso” della premier Giorgia Meloni, che pubblicamente non ha proferito parola per prendere le distanze dal parlamentare della sua maggioranza.