La nuova famiglia
Patrioti per l’Europa: il nuovo gruppo del Presidente ungherese Orbán, sirene sovraniste per Salvini
Gruppo di estrema destra, posizioni nazionaliste, euroscettiche e filorusse. "Solo attraverso la vittoria e la cooperazione dei partiti patriottici e sovranisti del continente possiamo garantire l'eredità dei nostri figli". Le trattative in corso
News - di Redazione Web
Sirene sovraniste risuonano per Matteo Salvini. L’annuncio della possibile costituzione di un nuovo gruppo al Parlamento Europeo non ha lasciato indifferente il segretario della Lega e vice primo ministro del governo Meloni: l’annuncio è arrivato domenica in una conferenza stampa congiunta del primo ministro ungherese Viktor Orbán, dell’ex primo ministro ceco Andrej Babis e dell’ex ministro dell’Interno austriaco Herbert Kickl. Una nuova famiglia di estrema destra dalle posizioni nazionaliste, euroscettiche, filorusse. Si chiamerà Patrioti per l’Europa.
Ancora non si può dire però che il gruppo sarà fondato: le regole dettano un minimo di 25 membri in rappresentanza di almeno sette Stati europei. Il limite per presentare ufficialmente i gruppi è stato fissato al 4 luglio. Le legislative in Francia, con il secondo turno in programma domenica 7 luglio, potrebbero portare a una proroga. I partiti dei tre leader sono arrivati tutti primi nei rispettivi Paesi alle elezioni europee di inizio giugno. Fidesz in Ungheria, con il 44,8%, ANO in Repubblica Ceca, con il 26,1%, il Partito della Liberta, FPÖ, con il 25,4%. Hanno fatto eleggere rispettivamente 11, sette e sei europarlamentari.
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La Lega e il nuovo gruppo sovranista
“Da anni la Lega lavora per coinvolgere il maggior numero di partiti che mirano a costruire un’Ue diversa, senza le sinistre che negli ultimi anni hanno distrutto l’Europa e indisponibili a sostenere Ursula Von der Leyen. Vogliamo allargare il più possibile il perimetro di un gruppo forte, patriottico, coeso e contrario a inciuci. Valutiamo molto favorevolmente le parole di altri leader che oggi si sono detti disponibili”, il commento di Salvini alle dichiarazioni dei tre leader.
Sia la Lega che FPÖ nella scorsa legislatura abitavano la stessa famiglia, quella del gruppo di estrema destra Identità e Democrazia (ID). La stessa, tra l’altro, del Rassemblement National di Marine Le Pen. Lo stesso Salvini nel 2021 aveva provato a fondare un nuovo gruppo con Orbán e con l’allora primo ministro polacco Mateusz Morawiecki del partito Diritto e Giustizia, PIS, con l’idea di fondere ECR e ID.
Le trattative tra Orbán ed ECR di Meloni
ECR è il gruppo dei conservatori guidato dalla Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, che pur condividendo molte posizioni con l’estrema destra euroscettica sta provando negli ultimi anni ad avvicinarsi a quelle dei Popolari. Recentemente si erano tenute delle trattative per l’entrata di Orbán nel gruppo, naufragate alla condizione dell’abbandono delle posizioni filorusse del Presidente ungherese. Sia Babis che Kickl intano hanno abbandonato il gruppo dei liberali centristi di Renew.
Il manifesto di Patrioti per l’Europa
I tre leader hanno firmato un documento una sorta di manifesto in cui attaccano le “forze globaliste”, i “burocrati”, il “centralismo” di Bruxelles. “Solo attraverso la vittoria e la cooperazione dei partiti patriottici e sovranisti del continente possiamo garantire l’eredità dei nostri figli”. Si legge di “nazioni forti, orgogliose e indipendenti”, di difesa della sua “identità, tradizioni e costumi europei, frutto del suo patrimonio greco-romano ed ebraico-cristiano”, di “proteggere le sue frontiere, a fermare la migrazione clandestina e a preservarne l’identità culturale, seguendo la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini europei”.
“Le nazioni d’Europa hanno raggiunto un punto critico. L’Unione Europea – un tempo progetto onirico radicato nel desiderio di riconciliazione, dopo la distruzione causata da due guerre mondiali e decenni di divisioni – si è rivoltata contro gli europei e ora rappresenta interessi in contrasto con la volontà di nazioni, regioni e piccole comunità che costituiscono il nostro paese europeo”.
Salvini è arrivato a parlare di “colpo di stato” contro le decisioni del Consiglio Europeo che hanno prospettato la conferma di Ursula von der Leyen alla Presidenza della Commissione Europea e della maggioranza Popolari-Socialisti-Liberali che obbliga ai margini i partiti euroscettici di estrema destra. Possibile che al nuovo gruppo si unisca anche Chega, partito portoghese di estrema destra che alle elezioni ha guadagnato due eurodeputati.