Guerra Fredda 2.0
Gershkovich condannato in Russia, al giornalista Usa del Wall Street Journal 16 anni per “spionaggio”
Come ampiamente prevedibile, la “giustizia” russa ha condannato Evan Gershkovich, il giornalista 32enne statunitense del Wall Street Journal arrestato nel marzo del 2023 dai servizi segreti russi.
Quello di Gershkovich è stato il primo arresto di un giornalista di passaporto americano in Russia dai tempi della Guerra Fredda: il clima politico tra Casa Bianca e il Cremlino, dopo lo scoppiare della guerra in Ucraina, è effettivamente molto simile.
La condanna di Gershkovich
Inviato del WSJ a Mosca, Gershkovich è stato condannato dal tribunale di Ekaterinburg, nella regione russa di Sverdlovsk, a 16 anni di reclusione: le accuse, politicamente motivate e formulate in un processo a porte chiuse, sono di spionaggio. Gershkovich rischiava fino a 20 anni di carcere e la procura di Ekaterinburg ne aveva chiesti 18: ha trascorso ad oggi 478 giorni in prigione.
Le accuse contro Gershkovich
Il reporter, che in passato ha lavorato anche per il New York Times e per il Moscow Times (testata indipendente russa in lingua inglese), era stato fermato mentre lavorava a un articolo sulle operazioni del gruppo Wagner. Secondo le accuse dei procuratori russi, Gershkovich avrebbe raccolto “informazioni segrete” riguardo a una struttura che costruisce e ripara attrezzature militari nella regione di Ekaterinburg, il tutto per conto della Cia, la più nota tra le agenzie di intelligence degli Stati Uniti.
Chi è Evan Gershkovich
Nato nel 1991 a New York da genitori ebrei provenienti dall’Unione Sovietica, da cui erano fuggiti una decina d’anni prima per salvarsi dalle persecuzioni del regime, Gershkovich ha studiato filosofia al Bowdoin College, nel Maine, e ha poi iniziato la sua carriera giornalistica lavorando per alcune testate locali, per poi iniziare a collaborare col New York Times prima e col Moscow Times poi.
Ha lavorato poi per l’agenzia di stampa Agence France-Presse (AFP) e nel 2021 è stato assunto dal Wall Street Journal per occuparsi di Russia, dove ha vissuto per diversi anni.
Almar Latour, l’amministratore delegato di Dow Jones ed editore del Wall Street Journal, e la direttrice del quotidiano Emma Tucker, hanno definito “vergognosa” la condanna di Gershkovich.
“Continueremo a fare tutto il possibile per fare pressione per il rilascio di Evan e per sostenere la sua famiglia – prosegue il comunicato – Il giornalismo non è un crimine e non ci fermeremo finché non sarà rilasciato. Tutto questo deve finire ora”.