La guerra e l'arresto
Incriminato di spionaggio in Russia il giornalista americano Evan Gershkovich, rischia più di vent’anni di carcere
Secondo la Procura avrebbe “raccolto informazioni segrete” per conto della CIA. È il primo giornalista statunitense a essere arrestato in Russia dal 1986, in piena Guerra Fredda
Esteri - di Redazione Web
Evan Gershkovich è stato incriminato ufficialmente per spionaggio in Russia. Andrà a processo, il giornalista del Wall Street Journal, nella città di Ekaterinburg, nella regione dei Monti Urali. Rischia venti anni di carcere, al momento è detenuto in attesa del processo nella prigione di Lefortovo, a Mosca, uno degli istituti dove si trovano oppositori politici e giornalisti critici verso il governo russo.
La notizia dell’incriminazione è stata data dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti, controllata dal governo di Mosca. Secondo la Procura Gershkovich avrebbe “raccolto informazioni segrete” per conto della CIA, l’agenzia di intelligence degli Stati Uniti, su una struttura che costruisce e ripara attrezzature militari. Per la Procura “Gershkovich, su istruzioni della Cia, ha raccolto informazioni segrete nella regione di Sverdlovsk sulle attività dell’industria della difesa Jsc Npk Uralvagonzavod”. Si tratta del più grande produttore russo di carri armati.
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Chi è Evan Gershkovich
Gershkovic raccontava da un anno la guerra in Ucraina, dalla Russia, quando è stato arrestato a Ekateringburg dai servizi segreti russi. Aveva 32 anni, è nato a New York da genitori ebrei provenienti dall’Unione Sovietica, ha studiato filosofia e collaborato con il New York Times, il Moscow Times, Agence France-Presse Da sei anni lavorava a Mosca, il suo ultimo articolo era stato pubblicato lo scorso 28 marzo. È il primo giornalista statunitense a essere arrestato in Russia dal 1986, piena Guerra Fredda, quando venne arrestato Nicholas Danilof, corrispondente dello U. S. News & World Report, che venne comunque rilasciato nel giro di due settimane nell’ambito di uno scambio di prigionieri.
Al momento non sono state presentate prove a sostegno delle accuse, un altro dei motivi per cui l’incriminazione e il processo sono considerati entrambi politicamente motivati da osservatori occidentali e indipendenti. Le udienze fino a oggi sono state tenute tutte a porte chiuse, sono servite a prolungare ogni volta il periodo di detenzione. Non è escluso che anche il processo si tenga a porte chiuse. Con l’invasione dell’Ucraina si è alzata la tensione ed è calata la scure sui media indipendenti in Russia, dapprima su quelli locali e in seguito anche su quelli stranieri.
Il processo e lo scambio di prigionieri
Gershkovickh dopo l’esplosione della guerra era tornato negli Stati Uniti per poi tornare di nuovo in Russia. Si era parlato in diverse occasioni negli scorsi mesi di un possibile scambio di prigionieri che avrebbe potuto portare alla liberazione di Gershkovickh. Era stato tirato in ballo nella trattativa Vadim Krasikov, ex agente dei servizi russi dell’FSB, incarcerato in Germania nel 2021 per aver ucciso due anni prima l’ex comandante dei ribelli ceceni Zelimkhan Khangoshvili. Gershkovich è stato incarcerato nel marzo del 2023. Ancora da definire la data del processo.