Calcio
Nico Williams: ragazzo dell’Europa, la storia dell’attaccante della Spagna: il Ghana, la madre incinta a piedi nel deserto, il fratello Iñaki
María incinta nel deserto del Sahara, i piedi scottati dalla sabbia bollente. Con Felix, suo marito, arrestata a Melilla, prima di arrivare a Pamplona. I figli sono diventati calciatori professionisti, stelle dell'Athletic Bilbao
Sport - di Antonio Lamorte
Quando María attraversava il deserto era incinta, i piedi scottati dalla sabbia che bruciava. Era partita dal Ghana, cercava di raggiungere l’Europa con Felix, suo marito. Avevano speso i loro risparmi per pagare una banda di trafficanti di esseri umani. Sognavano il Regno Unito, l’Inghilterra. Prima di veder morire i loro compagni di viaggio e di seppellirli. Avevano continuato a camminare, anche dopo che i trafficanti li avevano abbandonati a metà strada, lasciati a camminare a piedi scalzi nel deserto. María era incinta e camminò ancora, fino ad arrivare a Melilla, enclave spagnola in Africa, sulla costa settentrionale del Marocco. Lì con Felix venne arrestata.
Raccontarono di venire dalla Liberia, un Paese in guerra, per ottenere lo status di rifugiato. Furono affidati a un prete che li aiutò a ottenere i documenti per restare in Spagna e a trovare un lavoro. María Arthuer partorì subito dopo, nel giugno del 1994. Chiamò quel figlio Iñaki Williams Arthuer. La famiglia grazie a un avvocato e alla Caritas riuscì a trasferirsi allora a Pamplona, la città famosa per la corsa dei tori, l’encierro, i romanzi e i racconti di Ernest Hemingway. A Pamplona, in Navarra, è nato nel luglio del 2002 Nico Williams Arthuer che tutti chiamano Nico Williams o Nico Williams Jr.
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Che non ha conosciuto la storia dei genitori fino a quando non ha compiuto 18 anni. “In una vacanza a Dubai con tutta la famiglia abbiamo fatto una gita nel deserto. Quando siamo arrivati lì mia madre è scoppiata a piangere — ha detto Iñaki in un’intervista al País del 2019 —, perché diceva che le ricordava tutto ciò che ha sofferto quando era giovane, quando ha attraversato il Sahara. Si ricordava dei piedi scottati dalla sabbia bollente”. Nico ha seguito il fratello Iñaki in ogni passo: prima alle giovanili e quindi in prima squadra, nell’Athletic Bilbao, che nelle sue fila ammette soltanto calciatori nati nella Regione oppure originari dei Paesi Baschi.
8 gol e 19 assist nell’ultima stagione. Nico è stato eletto man of the match nella finale di Copa del Rey vinta dall’Athletic, quarant’anni dopo l’ultimo successo del club. I giornali hanno scritto che ha chiesto alla madre il permesso per comprare un’automobile di lusso: permesso negato. Iñaki però ha scelto la Nazionale del Ghana, il Paese di María e Felix. Nico invece ha scelto la Nazionale della Spagna, il Paese dov’è nato e cresciuto. E con la quale ieri ha fatto impazzire la difesa dell’Italia. 1 a 0, per un autogol di Riccardo Calafiori – ma sarebbe potuta finire con uno scarto molto più ampio per l’enorme mole di gioco generata dalla Spagna.
Nico Williams, ancora, migliore in campo. È un attaccante di fascia, preferibilmente sinistra. Fortissimo nell’uno contro uno, Il tiro potente. “Abbiamo dominato su tutta la linea – ha detto al termine della gara – l’Italia è un’ottima squadra ma abbiamo giocato molto bene e meritavamo di vincere. Personalmente ho sempre sognato di essere coinvolto a un livello come questo, penso che sia stata la mia prestazione più completa con la Spagna e mi auguro di poter aiutare la squadra il più possibile”. Adesso mezza Europa lo cerca, per Trasnfermarkt vale almeno 60 milioni ma secondo Marca ha una clausola rescissoria fissata a 50 milioni. Compirà 22 anni due giorni prima la finale degli Europei, il 14 luglio. Auguri, ragazzo dell’Europa.