Pista Baby Gang
Che cosa è successo a Cantù, la maxi rissa in piazza Garibaldi: “Sangue dappertutto”
Il panico in piazza, giovani che fuggivano in tutte le direzioni, transenne usate come arma e coltellate. Quattro fermati, tre feriti. Salvini: "Tolleranza zero anche per i minorenni". Il sottosegretario all’Interno Molteni al comitato provinciale della sicurezza in Prefettura
Cronaca - di Redazione Web
A Cantù è la terza rissa in poche settimane. Questa volta, nella notte tra sabato e domenica, in Piazza Garibaldi. Le immagini hanno fatto il giro dei media. Almeno una sessantina le persone coinvolte, secondo altre stime addirittura un centinaio. Due i feriti in gravi condizioni. Fermati tre minorenni e un 18enne. Sull’episodio indaga il Nor della compagnia di Cantù guidata dal maggior Christian Tapparo. Gli accertamenti sono andati avanti per tutta la giornata del 2 giugno tra perquisizioni, sequestri e rilievi scientifici e proseguono in queste ore.
Il parapiglia sarebbe esploso intorno alle 3:00 di notte, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera Milano. Gran parte delle persone coinvolte sarebbero stati giovanissimi. Un caos di colpi di bottiglia, transenne usate a mo’ di arma, coltellate. I tre minori fermati sono stati denunciati per concorso aggravato in tentato omicidio e rissa. Un minore è stato anche denunciato per furto con strappo di una catenina dorata. Farebbero parte di una “baby gang”, sono stati trasferiti al carcere minorile Beccaria. Il 19enne è accusato di tentato omicidio aggravato in concorso e rissa. Si è costituito, è stato portato alla Casa Circondariale di Como. Tutti i fermati sarebbero di origini marocchine.
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Oltre ai due feriti in gravi condizioni, di 33 e 44 anni, soccorsi dalle ambulanze e trasferiti negli ospedali di San Fermo e San Gerardo di Monza, un terzo è arrivato anche questo in gravi condizioni all’ospedale di Cantù.È stato collegato dalle forze dell’ordine alla maxi rissa di Piazza Garibaldi dopo la segnalazione del presidio sanitario secondo il Corriere. A uno è stata asportata la milza, un altro è in coma farmacologico.
La rissa in Piazza Garibaldi
Quicomo ha ricostruito alcuni dei momenti di vero e proprio panico mentre sul posto intervenivano i carabinieri: giovani che fuggivano in tutte le direzioni e tracce di sangue sparse per tutta la piazza. Al vaglio degli inquirenti le immagini delle telecamere di sorveglianza. Ascoltati alcuni testimoni. Secondo quanto emerso finora il focus delle indagini è orientato sulle cosiddette “baby gang” che sciamano nella zona. Ancora da ricostruire con precisione il movente del caos, non sono esclusi i futili motivi. Forse un diverbio all’interno di un locale ha scatenato la violenza, secondo quanto riportato dal TgR Lombardia.
Allarme sicurezza a Cantù
A questo punto è alta l’attenzione scatenata sulla cittadina in provincia di Como. Soltanto a metà maggio, nella stessa piazza, un’altra maxi rissa tra giovanissimi. Un 23enne era stato ferito gravemente al volto con un coccio di bottiglia. Appena una settimana dopo, all’uscita di un locale, un 18enne e un 25enne erano rimasti feriti a bottigliate. Sulla situazione, dopo la rissa dello scorso week end, è intervenuto il vice primo ministro e segretario della Lega Matteo Salvini: “Massimo sostegno agli investigatori, nessuna tolleranza per i delinquenti anche se sono minorenni”.
Il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni ha annunciato la sua partecipazione alla convocazione del comitato provinciale della sicurezza previsto domani in Prefettura. “La piazza di Cantù è un luogo di socialità, di aggregazione, di comunità e simbolo del lavoro della nostra terra: chi pensa di trasformarla in una arena di violenza, criminalità, regolamenti di conti e di risse con l’uso di lame e coltelli, si piegherà alla legge”, ha detto. “Chi ritiene di essere il padrone criminale della notte a Cantù e in altri territori della provincia comasca, troverà una risposta dello Stato e delle istituzioni durissima e ferma. Difenderemo le nostre città e le nostre comunità locali iniziando a rafforzare fin da subito la prevenzione e il controllo dei territori anche durante le ore notturne”.