La mobilitazione
Elezioni in Russia, alle 12:00 l’ultimo atto di Navalny: “Mezzogiorno contro Putin” è il testamento del dissidente
Al terzo giorno di urne aperte per le presidenziali. L'appello della moglie e degli oppositori di Putin, verso il quinto mandato al Cremlino. Le proteste e il rischio fermi e arresti
Esteri - di Redazione Web
Alle 12:00 di oggi, al terzo e ultimo giorno di urne aperte in Russia per le presidenziali, si terrà il “Mezzogiorno contro Putin”, definito l’ultimo atto di opposizione di Alexei Navalny: il giornale di opposizione Novaya Gazeta lo ha battezzato “il testamento” dell’avvocato e dissidente. Navalny è morto a metà febbraio in una colonia penale in Siberia. Protestare in Russia oggi può arrivare a costare il fermo, un processo, mesi di detenzione in carcere se non addirittura anni.
Alle 9:38 locali di oggi, a Mosca, l’affluenza totale alle elezioni è stata del 60,04% secondo la Tass che ha riportato i dati sul sito ufficiale della Commissione elettorale centrale della Federazione Russa. Quattro i candidati a presidente. Oltre a Putin, sostenuto dal partito Russia Unita, il nazional-liberale Leonid Slutskij, 56 anni; il comunista Nikolaj Kharitonov, 75 anni; Vladislav Davankov, del Nuovo partito popolare, 39 anni. Sono circa 112 milioni gli aventi diritto in Russia. Circa un milione e 900mila persone potranno esprimere la loro preferenza in seggi allestiti all’estero.
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A queste presidenziali si vota anche nelle Regioni occupate in Ucraina, quattro delle quali annesse con referendum non riconosciuti dalla maggioranza della comunità internazionale. Ad Avdiivka, regione ucraina di Donetsk controllata dai russi, i seggi sono stati aperti per strada con urne mobili. La guerra in Ucraina scatenata dall’invasione arriva anche in Russia nei giorni delle elezioni: un razzo ucraino intanto ha colpito la città russa di Belgorod. Secondo il ministero della Difesa 35 droni ucraini in otto regioni sono stati abbattuti. A Slavyansk, nella regione di Krasnodar, un incendio a una raffineria di petrolio secondo le autorità causato da un attacco di droni ucraini.
Cos’è il “Mezzogiorno contro Putin”
Polden Protiv Putina, “Mezzogiorno contro Putin”, in breve PPP, è un’azione pacifica per “dimostrare l’unità di tempo e di luogo della protesta” secondo quanto dichiarato da Maxim Reznik, l’uomo che ha inventato la protesta pacifica e che vive all’estero in una località sconosciuta per proteggersi. “Polden protiv Putina” è anche la parola d’ordine che Navalny lanciò dal carcere dov’è morto e che la moglie Yulia ha ripreso. PPP ha conosciuto un nuovo picco di notorietà dopo l’appello di quest’ultima e l’adozione di tutta l’opposizione.
“Dobbiamo imparare a convivere con una onesta comprensione della realtà – ha detto Reznik a Il Corriere della Sera – non possiamo influire in alcun modo sul corso degli eventi deciso dal Cremlino, ma PPP è il nostro unico modo per provare a noi stessi che esistiamo. Stiamo combattendo una eterna battaglia di Borodino. Sappiamo che alla fine Napoleone vincerà, ma abbiamo il dovere di mantenere viva la fiammella della speranza”.
PPP consiste in recarsi semplicemente alle urne alle 12:00 in punto in tutte le Regioni. La Procura ha già avvisato che gli assembramenti non autorizzati saranno sanzionati immediatamente. E però le autorità non potranno punire chi si metterà in fila soltanto per entrare nel seggio. Alla cabina, secondo quanto emerso dalle varie ricostruzioni, ci sarà chi annullerà la scheda e chi scriverà il nome di Navalny. Gli esperti hanno consigliato anche di barrare il nome di almeno un paio di candidati per evitare che la scheda venga riutilizzata.
Le proteste in Russia
Sui telefoni cellulari di migliaia di moscoviti ha preso ieri a circolare anche un messaggio da un numero sconosciuto che esorta a non partecipare a queste azioni. “Salve, qui è la polizia di Mosca, che si rivolge a te. Sai bene che non possiamo tollerare impunemente lo svolgimento in città delle vostre azioni ‘liberaste’ contro le elezioni del presidente della Russia. Conosciamo tutti i tuoi complici. Consigliamo te e i tuoi simili di studiare la parte 2 dell’articolo 141 del Codice penale: atti compiuti da un gruppo di persone in combutta preliminare o da un gruppo organizzato, vengono puniti con la reclusione da 3 a 5 anni. La vostra sorte è nelle nostre mani!”.
Non c’è comunque alcuna prova che il messaggio sia stato realizzato e inoltrato dalle autorità. Il dipartimento di polizia di San Pietroburgo intanto ha annunciato a tutte le commissioni elettorali di possibili complicazioni alle 12:00 presso i seggi mentre a Ekaterinburg si è esortato a militari e volontari ai seggi di girare video e inoltrarlo alle autorità in caso di disordini. Il risultato annunciato delle elezioni sarà comunicato questa sera alle 19:00, ora italiana.