Il leader di Azione

Calenda boccia il Campo Largo a livello nazionale: “Non esiste, sinistra con M5s destinata a perdere”

Per Calenda Schlein "è a un bivio" e dovrebbe avere coraggio e guardare al centro. "Se il Pd vorrà restare insieme al M5s, capitanati da un signore che nega il sostegno all'Ucraina, non ci saremo. Se anche dovessimo vincere, saremmo incapaci di governare"

News - di Redazione Web - 13 Marzo 2024

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Foto Cecilia Fabiano/LaPresse 20 Febbraio 2024 Roma, Italia – Politica – RAI , Carlo Calenda ospite a Cinque Minuti Nella foto: Carlo Calenda February 20 , 2024 Roma, Italy – Politics – Carlo Calenda guest in a TV show In the photo: Carlo Calenda
Foto Cecilia Fabiano/LaPresse 20 Febbraio 2024 Roma, Italia – Politica – RAI , Carlo Calenda ospite a Cinque Minuti Nella foto: Carlo Calenda February 20 , 2024 Roma, Italy – Politics – Carlo Calenda guest in a TV show In the photo: Carlo Calenda

Carlo Calenda risponde in un’intervista a Repubblica all’appello lanciato dalla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein dalle colonne dello stesso giornale: un appello a riunire tutte le forze dell’opposizione contro il governo Meloni. E solo che il leader di Azione, ex ministro, già leader del Terzo Polo imploso in pochissimo tempo dopo l’accordo alle politiche del 2022 con Italia Viva di Matteo Renzi, non ci sta. Il Campo Largo, o Progressista, o qual dir si voglia, non può essere per Calenda una realtà a livello nazionale. “Non esiste il campo largo, ma c’è un bivio: o i riformisti o i 5Stelle, che tutto sono fuorché centrosinistra”.

Le opposizioni arrivano dal successo in Sardegna e dalla sconfitta in Abruzzo. Paradossalmente il campo largo si era presentato diviso in Sardegna, dove ha vinto Alessandra Todde, e unito in Abruzzo, a sostegno di Lorenzo D’Amico. Azione sosteneva il candidato Renato Soru in Sardegna. L’ex Terzo Polo alle politiche del settembre 2022 aveva ottenuto il 6,1% dei voti in Abruzzo, alle Regionali di domenica scorsa Azione ha preso il 4%, Italia Viva ha sfiorato il 3%. L’ex ministro però è convinto: si vince al centro e non agli estremi.

Perché Calenda boccia il Campo Largo

Secondo Calenda insomma lo schema è possibile solo a livello locale. “È più facile ritrovarsi attorno a un progetto per il territorio e a un candidato credibile”. Com’era successo, con poca fortuna appunto, proprio in Abruzzo. “Se il Pd vorrà restare insieme al M5s, capitanati da un signore che nega il sostegno all’Ucraina, non non ci saremo perché se anche dovessimo vincere, poi saremmo incapaci di governare”. La politica estera è dirimente per Calenda, che non sarebbe intenzionato a candidarsi alle Europee – Azione rischia: la legge è proporzionale, la soglia di sbarramento è al 4%, stando agli ultimi sondaggi il partito è al 4% per la Supermedia Youtrend e al 4,5% per l’ultima indagine SWG.

Per l’ex ministro non se ne parla comunque di alleanze a livello nazionale. “Se continuiamo con il bipolarismo coatto finirà la democrazia: le persone non vanno più a votare perché sono stufe di questa sterile contrapposizione tra destra e sinistra”. Anzi: il centrosinistra sarebbe destinato a perdere con il M5s. Addirittura “in Abruzzo metà dei nostri elettori potenziali non ci hanno votato perché c’erano i grillini”.

Per Calenda Schlein, che “è a un bivio”, dovrebbe avere coraggio e guardare al centro. “Il populismo sta stancando”. E ancora: “Ripeto, il M5s non è un partito di centrosinistra perché il suo leader è un populista a cui piacciono Putin e Trump e questo è incompatibile con la cultura progressista”.

13 Marzo 2024

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