Il presidio dem

Sit-in di Schlein alla Rai, Calenda: “Li facevo a 14 anni”

Calenda snobba la manifestazione: “Non siamo studenti del liceo Tasso”. Ma a sorpresa arriva Maria Elena Boschi per Italia Viva

Politica - di David Romoli

8 Febbraio 2024 alle 14:30

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Foto Cecilia Fabiano/LaPresse 07 Febbraio  2024 Roma, Italia – Politica – RAI Sit-in con Elly Schlein per una corretta informazione nel servizio pubblico  davanti alla sede di Viale Mazzini Nella foto:  Elly Schlein 
February 07, 2024 Roma, Italy – Politics – Sit-in For the right information in front of RAI  In the photo:  Elly Schlein ,
Foto Cecilia Fabiano/LaPresse 07 Febbraio 2024 Roma, Italia – Politica – RAI Sit-in con Elly Schlein per una corretta informazione nel servizio pubblico davanti alla sede di Viale Mazzini Nella foto: Elly Schlein February 07, 2024 Roma, Italy – Politics – Sit-in For the right information in front of RAI In the photo: Elly Schlein ,

Alla fine e un po’ a sorpresa all’appello di Elly ha risposto solo quel pezzo d’opposizione considerato a metà strada tra il campo largo, sempre che prima o poi venga arato davvero, e il centrodestra, insomma Italia Viva.

Al sit in di protesta sotto il Cavallo di viale Mazzini contro “TeleMeloni” Renzi non si è in realtà presentato di persona, però ha inviato la sua quasi alter ego Maria Elena Boschi e chissà che non ne nasca qualcosa.

L’ex premier, in fondo, è stretto all’angolo e ha bisogno di trovare una via d’uscita come dell’ossigeno. La segretaria del Pd non è che stia molto meglio, con il capo dei 5S che si diverte a farla ballare a piacimento, consapevole com’è del fatto che Schlein non ha alternative all’alleanza con lui.

Boschi a parte, il presidio di ieri sera, annunciato e preparato da settimane, era di quelli nati sotto una cattiva stella sin dall’inizio. Calenda lo ha snobbato senza risparmiare una frecciata al curaro: “Siamo pagati per fare una proposta come Dio comanda e quella del Pd non si sa quale sia. Non siamo studenti del Tasso e questo è un modo di fare politica che non ha alcun senso”.

Con Giuseppi Conte, si sa, era andata peggio e lo si può capire. Non è passato molto da quando le reti Rai, dopo la crisi del governo Draghi, avevano massacrato per due mesi, a ridosso delle elezioni, i 5S, in religiosa osservanza dei desiderata del Pd. L’avvocato, si sa, è uno che se la lega al dito e non vedeva l’ora di prendersi la rivincita. Lo ha fatto stavolta, denunciando l’ipocrisia, del resto innegabile del partito di Elly.

Ma quando le cose devono andare storte non c’è niente da fare. Il sit in, pardon “il presidio”, era già stato convocato in data infausta, perché protestare contro la Rai nella interminabile saga annuale di Sanremo vuol dire davvero non avere il senso della situazione.

In più, provocato dall’Enrico Lucci di Striscia, nella pomposa conferenza stampa di presentazione Amadeus l’antifascista non si è fatto pregare e ha intonato Bella Ciao, il famoso canto che nessun partigiano ha mai cantato nella notte guidato dalle stelle, ma tant’è e Marco Mengoni, al suo fianco, si è subito unito al coro.

Peggio: Floris, che proprio non si può accusare di vicinanza al governo Meloni e ostilità nei confronti del Pd, ha rinfacciato senza peli sulla lingua alla segretaria i numerosi quadri Rai targati Pd e le responsabilità del medesimo partito nella gestione dell’azienda e nell’ “aver fatto per tanto tempo gli organigrammi Rai”. Elly ha saputo rispondere solo che “noi però facciamo i congressi” e insomma, si poteva dire di meglio.

A dar man forte al Pd si è presentato Sigfrido Ranucci, il cui programma in prima serata per la verità non sembra tanto una prova della ferrea censura operata dalla destra. Non è mancata la contestazione della contestazione, respinta dai presenti al grido di “Fascisti, tornate da Alemanno”. I due contestatori però erano il giornalista Francesco Amodeo e Marco Rizzo che certo è figura più che discutibile. Però ha pur sempre sostenuto ben quattro governi di centrosinistra.

8 Febbraio 2024

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