La rottura
Calenda-Renzi, fine dell’alleanza. Il leader di Azione: “Partiti separati, i gruppi si scioglieranno”
Politica - di Redazione
C’eravamo tanto sopportati. L’ormai infinita “guerra” tra Carlo Calenda e Matteo Renzi, i due leader del “fu” Terzo Polo pare essere giunta a conclusione.
A mettere la parola fine alla battaglia le parole di Calenda, che sanno di chiusura definitiva dei rapporti tra Azione e Italia Viva: l’ex europarlamentare e ministro ospite negli studi Rai di ‘Agorà’ ha annunciato infatti la separazione da Renzi, nell’aria ormai da mesi.
“I gruppi parlamentari si separeranno, lo ha detto Renzi. Ormai siamo due partiti separati, non ho più voglia di mettermi a discutere con Italia Viva, faranno la loro strada e alle europee e noi faremo la nostra“. La separazione dei gruppi, chiarisce poi Calenda, “dipende da loro, siccome quei gruppi sono stati eletti con un logo con un simbolo con il mio nome, io non posso andarmene via, lo possono fare loro. Lo facessero quando gli pare”.
Un discorso che segue quello pronunciato dai microfoni di Radio Leopolda da Roberto Giachetti, che lo scorso 2 agosto aveva sottolineato come ormai non avesse più senso per Azione e Italia Viva stare insieme: “Diamo un elemento di chiarezza, ognuno starà dalla sua parte, e sapremo che abbiamo anche un altro avversario politico. Ma continuare così mi sembra assolutamente non solo devastante ma anche deprimente. Ma questa è la mia opinione che sicuramente non sarà raccolta“, erano state le parole del deputato di IV.
Dal #salariominimo alla sanità, l’obiettivo di @Azione_it è quello di dimostrare che esiste un modo diverso di fare politica, non basato sullo scontro ideologico, ma sulla volontà di creare un ponte tra politica e realtà. Non serve fare chiasso: smettiamola con bandierine inutili… pic.twitter.com/4z74fsmO2P
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) August 10, 2023
Calenda è poi tornato sulle critiche rivolte ai parlamentari di IV che la scorsa settimana erano stati ‘avvistati’ al Twiga, ad una cena con la ministra Daniela Santanchè a ridosso della mozione di sfiducia nei confronti della titolare del ministero del Turismo. “A me non frega niente di dove vanno a cena i compagni di Renzi, mi interessa se vanno a cena con un ministro di cui si chiedono le dimissioni, così i cittadini non capiscono niente“, ha detto Calenda riferendosi proprio all’incontro.
Parole piccate a cui hanno fatto seguito una immediata risposta da parte di “fonti” di Italia Viva, che hanno ricordato come “a differenza di quanto affermato da Carlo Calenda ad Agorà il gruppo non ha il nome di Carlo Calenda. Il gruppo di cui Calenda fa parte assieme ad altri nove senatori si chiama Azione-ItaliaViva-Renew Europe”.
Al di là delle questioni di “lana caprina” sul nome del gruppo parlamentare, a 10 mesi dal voto che aveva portato al progetto comune del “Terzo Polo”, che nelle intenzioni di Calenda e Renzi doveva poi trasformarsi da federazione a partito unico, è evidente che l’incontro-scontro tra due prime donne come Renzi e Calenda non potesse che finire in un vicolo cieco.
Con la rottura il progetto di dar vita a uno spazio di centro e liberale in grado di attirare l’elettorato moderato di destra e di sinistra appare sempre più complicato e sullo sfondo ci sono le elezioni europee: per entrambi i partiti potrebbero rivelarsi un disastro, visti i sondaggi e soprattutto la soglia di sbarramento fissata al 4 per cento.