Almeno un morto nello scontro
La “Guardia costiera” libica spara contro i migranti in mare, ostacolati i soccorsi della Humanity: Italia e Ue complici
Cronaca - di Carmine Di Niro

La cosiddetta Guardia costiera libica, in realtà milizie armate e finanziate dall’Italia e dall’Unione Europea per bloccare le partenze dei migranti verso i porti italiani ed europei, continua impunita a commettere crimini.
L’ultimo è quello denunciato sabato 2 marzo dalla Ong Sos Humanity, che con la sua imbarcazione Humanity 1 era impegnata in una operazione di salvataggio di un centinaio di migranti a bordo di tre imbarcazioni di fortuna, nella zona Sar della Libia.
Lo sbarco dei migranti a Cosenza
Operazione parzialmente riuscita, con 77 persone recuperate e che sono in fase di trasporto verso il porto di Cosenza, assegnato dal Ministero dell’Interno a Roma. Inizialmente la nave dell’Ong doveva essere diretta a Bari, un viaggio ancora più lungo, e dopo il pressing sul Viminale è stato assegnato un porto più vicino. “Far aspettare più a lungo le persone potenzialmente traumatizzate per accedere ai loro diritti fondamentali non solo è crudele, ma è anche una violazione dei diritti umani”, aveva sottolineato l’Ong.
L’attacco della “Guardia costiera” libica alla Ong
I 77 migranti che sbarcheranno a Cosenza hanno assistito in mare all’annegamento di un loro compagno di viaggio. A raccontare l’episodio è la stessa Ong, che racconta come l’operazione di salvataggio della Humanity 1 è stata ostacolata da una motovedetta dalla “Guardia costiera libica”: i suoi membri hanno aperto il fuoco mentre alcune persone si trovavano in mare, hanno minacciato l’equipaggio della nave da soccorso e costretto alcuni migranti a salire a bordo della loro imbarcazione, per poi riportarli in Libia. “Almeno una persona è morta annegata nel caos che è seguito” ha fatto sapere SOS Humanity.
🔴Breaking: Today, a rescue mission of the Humanity 1 in int. waters was interrupted by the life-threatening intervention of the so-called Libyan Coast Guard. The crew nevertheless managed to rescue 77 people from three unseaworthy boats. At least one person drowned. [1/4] pic.twitter.com/Kxxi0TktEn
— SOS Humanity (international) (@soshumanity_en) March 2, 2024
Una scena ripresa dall’equipaggio dell’aereo per l’avvistamento di imbarcazioni in difficoltà Seabird, che fa parte della ong tedesca Sea-Watch e che ha potuto documentare con una serie di fotografie dall’alto l’attacco dei libici contro l’Ong.
Secondo questo secondo resoconto la motovedetta libica si è avvicinata alla Humanity 1 dopo aver già intercettato un gommone con circa 50 persone a bordo. “Ha effettuato manovre pericolose che hanno provocato caos e la caduta in acqua di varie persone”, ha aggiunto Sea-Watch, e “successivamente ha “sparato alcuni colpi in acqua”.
🔴 Le azioni criminali della cosiddetta guardia costiera libica causano ancora una volta morte e caos.
Ieri il nostro aereo #Seabird ha avvistato tre imbarcazioni in pericolo con a bordo circa 90 persone.
Sulla scena, la nave ONG Humanity 1, impegnata a soccorrerle. pic.twitter.com/PY7m8uB3eS
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) March 3, 2024
“La motovedetta (da cui sono partiti i colpi, ndr) è stata consegnata dall’Italia alla Libia la scorsa estate – denunciano da Sos Humanity -. Per quanto tempo l’Europa finanzierà le violazioni dei diritti umani alle sue frontiere esterne? Siamo indignati per l’insensata perdita di vite umane e chiediamo all’Italia e all’Ue di cessare immediatamente il sostegno alla cosiddetta Guardia costiera libica”.