Il vertice
Meloni da Biden, annuncia Chico Forti in Italia e conferma l’allergia alla stampa: a Washington domande vietate
Politica - di Carmine Di Niro
L’annuncio del ritorno in Italia dopo 24 anni di Enrico “Chico” Forti, l’imprenditore italiano detenuto all’ergastolo in Florida per un omicidio da cui si professa da sempre innocente, ma non solo. Giorgia Meloni dalla sua visita lampo a Washington, dove ha incontrato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden nello Studio Ovale della Casa Bianca, torna anche con altro.
Gli asset russi da “scongelare” per Kiev
L’amministrazione Biden ha chiesto infatti all’Italia e al suo governo, forte anche della presidenza di turno del G7, una “prova di fedeltà”. Si può leggere così il pressing di Washington per portare Roma a forzare le resistenze degli alleati europei, in particolare Francia e Germania, per scongelare i circa 300 miliardi di fondi sovrani russi depositati nelle banche occidentali e usarli per finanziare l’Ucraina, visto il blocco negli Stati Uniti degli aiuti per Kiev dovuto all’impasse tra Democratici e Repubblicani al Congresso.
Gli Stati Uniti sono favorevoli ad un utilizzo degli asset russi congelati a favore di Kiev ma “ogni nazione deve decidere per se stessa, è decisione sovrana”, ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby, in un briefing con i corrispondenti italiani. Kirby ha però precisato che il presidente americano “non ha l’autorità per farlo, spetta al Parlamento (che ci sta già lavorando, ndr)”. E ha aggiunto che la mossa sarebbe da “concordare con gli alleati“, con il G7 come sede di dialogo ideale.
Un tema complicato per la premier. Fonti di Palazzo Chigi fanno sapere, spiega Repubblica, che la premier ha sottolineato nel suo colloquio con Biden che farà di tutto per convincere gli alleati, ma che allo stesso tempo non può pensare di rompere il fronte unito dell’Unione.
La questione Gaza
Sul tavolo anche la questione Medio Oriente, anche alla luce delle recenti polemiche internazionali per l’uccisione di oltre un centinaio di palestinesi a Gaza impegnati nel ricevere gli aiuti internazionali, con Hamas che accusa l’IDF israeliano di aver sparato sulla folla. Biden approfitta del vertice per annunciare che gli Stati Uniti “parteciperanno ad una grande operazione di aiuti a Gaza che inizierà nei prossimi giorni“, incorrendo anche in un lapsus inizialmente, quando confonde Ucraina e Gaza
Meloni conferma la sua preoccupazione, “dobbiamo coordinare le azioni per evitare una escalation, e sosteniamo pienamente lo sforzo di mediazione degli Stati Uniti“, garantisce all’alleato americano, sottolineando che Roma ha concentrato gli sforzi sulla crisi umanitaria. Quelli diplomatici, aggiunge, devono “garantire passi concreti per favorire la prospettiva di due popoli e due Stati, che è l’unica soluzione di lungo termine sostenibile“.
L’allergia alla stampa di Meloni
Il viaggio a Washington, che poi proseguirà verso il Canada per incontrare a Toronto il primo ministro Justin Trudeau, è stata occasione anche per ribadire la cronica “allergia” della presidente del Consiglio per la stampa, quantomeno quella non “amica”.
Così, in maniera inedita, Meloni decide di non incontrare i cronisti al termine dell’incontro con Joe Biden: nessuna dichiarazione bilaterale, nessuna conferenza, neanche un punto stampa, nulla se non il video diffuso dai canali di Palazzo Chigi in cui la premier annuncia il ritorno in Italia di Chico Forti.
È facile immaginare la ritrosia della premier a sottoporsi al fuoco di fila delle domande dei giornalisti dopo il clamoroso scontro col Quirinale sui fatti di Pisa, dopo che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva duramente condannato l’uso dei manganelli contro gli studenti in piazza per la Palestina, dichiarazione a cui aveva fatto seguito un commento durissimo della premier contro le “istituzioni” che “tolgono il sostegno a ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra”.
Di fronte alle polemiche, il ufficio stampa di Meloni Fabrizio Alfano assicura che l’incontro con la stampa ci sarà, ma in Canada: “Nessun imbarazzo a rispondere alle domande, in Canada ci sarà un punto stampa”. Eppure in occasione dell’ultima visita a Washington, nel luglio del 2023, Meloni si rese disponibile a una conferenza stampa nell’ambasciata italiana…