Altra strage

Da sola nel Mediterraneo: bimba di 10 anni arriva a Lampedusa aggrappata ai salvagenti: sulla barca naufragata c’era anche il fratello

Per due giorni in mare, arriva dalla Sierra Leone. “Lottava per non annegare in una tempesta di 23 nodi con onde alte 11 piedi”. Il barchino di metallo sul quale viaggiava con un'altra 40ina di persone sarebbe affondato

News - di Redazione Web

11 Dicembre 2024 alle 16:15

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FOTO DA INSTAGRAM (COMPASS COLLECTIVE)
FOTO DA INSTAGRAM (COMPASS COLLECTIVE)

Avrà una decina d’anni, dicono 11 o 12. Chissà per quanto tempo è rimasta tra le onde del mar Mediterraneo completamente sola, attaccata a due camere d’aria a fare da salvagenti. Alcune agenzie dicono due giorni. E così è arrivata a Lampedusa, dov’è stata soccorsa al largo dell’isola dagli operatori della Ong Compass Collective che hanno sbarcato la bambina al molo commerciale. Arriva dalla Sierra Leone, sembra. E si sarebbe imbarcata a Sfax, in Tunisia, uno dei porti di partenza più trafficati dalle barche di migranti che dall’Africa provano a raggiungere l’Europa.

Provano, come in questo caso: perché la piccola ha raccontato che a bordo c’era anche il fratello, più grande di lei, che ora figura tra i dispersi che viaggiavano a bordo di quel barchino di metallo sul quale ci sarebbero state una quarantina di persone. L’imbarcazione sarebbe affondata domenica 8 dicembre a causa di una tempesta. La piccola al momento è l’unica superstite. Il padre invece si troverebbe ancora in Tunisia, in attesa anche lui dell’occasione per provare la traversata del Mediterraneo. Lei è stata trovata a galla con due salvagenti improvvisati formati da camere d’aria e un giubbotto di salvataggio. Al momento sono senza esito le ricerche scattate nell’area del naufragio, impegnate le motovedette di Guardia Costiera e Capitaneria. Predisposto anche il volo per monitorare l’area.

“Abbiamo sentito le sue urla nella notte”, hanno raccontato i membri dell’equipaggio di Trotamar III, veliero di 13 metri dell’ong Compass Collective, che intorno alle 3:20 si trovava nell’area – zona SAR italiana – per un altro intervento. A bordo sei persone specializzate nel salvataggio di vite in mare e oltre 200 giubbotti di salvataggio. “Siamo un piccolo gruppo di attivisti del Wendland, una regione della Bassa Sassonia, in Germania. Dopo 40 anni di lotta contro un deposito di scorie nucleari a Gorleben, inviamo la nostra barca con un equipaggio internazionale per supportare il salvataggio in mare”, si legge sul sito dell’organizzazione.

“Lottava per non annegare in una tempesta di 23 nodi con onde alte 11 piedi”, hanno raccontato della bambina. Dopo lo sbarco è stata trasportata al Poliambulatorio, visitata dai medici e sottoposta a un primo colloquio psicologico prima del trasferimento all’hotspot di contrada Imbriacola, dov’è affidata agli operatori della Croce Rossa. Ha avuto anche un colloquio psicologico. Secondo quanto ha raccontato il responsabile del Poliambulatorio, Francesco D’Arca, all’AdnKronos, si trova in uno stato post-traumatico anche se le sue condizioni generali sono buone. “Era serena, ha ringraziato tutti. Sicuramente si è sentita protetta e rassicurata, circondata dall’affetto di medici e infermieri”.

“La bambina – ha raccontato all’ANSA, Francesca Saccomandi, volontaria di Mediterranean Hope – era avvolta in una coperta termica. Le ho lasciato un piccolo kit che doniamo ai bambini che giungono sull’isola: uno zainetto di tela con all’interno un album da colorare e dei colori. Lei mi ha ringraziato. Poi ci siamo salutate e mi ha detto che avrebbe riposato, era un po’ stanca”. La scorsa notte sono sbarcati a Lampedusa 356 migranti. Al momento all’hotspot in contrada Imbriacola si trovano 508 ospiti.

11 Dicembre 2024

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