Il profilo
Mohammed Dahlan: chi è il possibile futuro leader di uno Stato palestinese
Legato all'Autorità Nazionale Palestinese prima e agli Emirati Arabi oggi, avrebbe pronto un piano gradito ai principali stati arabi e che non si allontanerebbe dalle strategie Usa per il Medio Oriente
Esteri - di Redazione Web
“Niente Abbas, niente Hamas“. Per il dopo guerra a Gaza serve un leader palestinese indipendente sostenuto da forze di pace arabe. A dirlo al New York Times è il palestinese Mohammed Dahlan, l’ex responsabile della sicurezza nella Striscia. Nativo di Gaza, da tempo in esilio negli Emirati, Dahlan traccia un profilo di leader indipendente che potrebbe essere anche il suo. Un nuovo leader indipendente, spiega, potrebbe lasciare all’attuale presidente dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, soltanto un ruolo cerimoniale. E potrebbe chiedere il sostegno di paesi come gli Emirati Arabi uniti e l’Arabia Saudita perché mandino truppe a Gaza e paghino per la ricostruzione.
“I leader di Egitto, Arabia Saudita e gli Emirati sono pronti a sostenere processi che siano parte degli sforzi per arrivare ad uno stato palestinese“, spiega. La chiave è però che Israele accetti un futuro stato palestinese. “I principali paesi arabi sono veramente molto disponibili a mettere fine al conflitto. Non solo questa guerra, l’intero conflitto“, rimarca. ”Niente Abbas, niente Hamas“, dichiara l’ex uomo forte di Gaza, chiedendo “nuove persone alla guida dell’Autorità palestinese“. Da tempo molto critico verso Hamas, Dahlan sottolinea che “appoggiarsi sulla sofferenza della gente non vuol dire leadership. Il popolo palestinese vuole vivere“.
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Dahlan, 62 anni, ha guidato le forze di sicurezza a Gaza dopo gli accordi di Oslo. Era però all’estero quando Hamas prese il potere nella Striscia, cacciando gli uomini di Fatah. Ma la sua popolarità lo metteva in urto con la leadership palestinese. Trasferitosi in Cisgiordania, fu espulso da Fatah nel 2011 con l’accusa di aver assassinato il leader Yasser Arafat, morto nel 2004 per una malattia mai ben chiarita. Nel 2014, quando già si era stabilito negli Emirati, fu condannato dall’Autorità Palestinese per corruzione e diffamazione. Dahlan è poi diventato consigliere del presidente degli Emirati, Mohammed bin Zayed. Nel 2017 ha mediato un accordo fra l’Egitto e Hamas per la fornitura di carburante alla centrale elettrica di Gaza.