Chiarimenti a Budapest

Gabriele Marchesi, estradizione sospesa per l’attivista accusato con Ilaria Salis

I giudici hanno chiesto ancora chiarimenti ai colleghi di Budapest in particolare sulla possibilità di misure cautelari alternative alla detenzione in carcere. Marchesi resta ai domiciliari dove si trova dal novembre scorso. È stata fissata la prossima udienza al 28 marzo e i domiciliari possono durare al massimo fino al 18 maggio.

Giustizia - di Frank Cimini

14 Febbraio 2024 alle 16:00

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Gabriele Marchesi, estradizione sospesa per l’attivista accusato con Ilaria Salis

La corte di appello di Milano prende ancora tempo e non decide sull’estradizione in Ungheria dell’anarchico Gabriele Marchesi accusato al pari di Ilaria Salis di aver aggredito avversari politici nel corso di una manifestazione un anno fa.

I giudici hanno chiesto ancora chiarimenti ai colleghi di Budapest in particolare sulla possibilità di misure cautelari alternative alla detenzione in carcere. Marchesi resta ai domiciliari dove si trova dal novembre scorso. È stata fissata la prossima udienza al 28 marzo e i domiciliari possono durare al massimo fino al 18 maggio.

Nell’udienza di ieri il sostituto procuratore generale Giulio Benedetti, al pari dei difensori Eugenio Losco e Mauro Straini aveva chiesto di non consegnare l’indagato alle autorità ungheresi spiegando che le loro risposte ai chiarimenti richiesti non erano soddisfacenti a livello di garanzie.

Gli avvocati della difesa spiegavano che le pene fin qui ipotizzare dall’accusa a Budapest ammontano almeno al triplo di quanto si rischia in Italia per fatti analoghi. Per i legali, da Budapest hanno usato toni sprezzanti evitando addirittura di rispondere ad alcuni quesiti.

Ma i giudici della quinta sezione della corte di appello non se la sono sentita di chiudere il caso con un no secco, limitandosi a sospendere almeno per ora la procedura di consegna dell’anarchico. La corte di appello chiede ai giudici ungheresi se il mandato di arresto può essere convertito negli arresti in casa in Italia fino al termine del processo.

“A fronte di legittime preoccupazioni di possibili violazioni dei diritti fondamentali è necessario stabilire se sono applicabili strumenti alternativi al mandato di arresto europeo” è scritto nell’ordinanza.

Non sono basate neanche le immagini in televisione di Ilaria Salis in arenata mani e piedi e portata al guinzaglio per indurre i giudici di Milano a negare la consegna, anche se a essere ottimisti sembra prevalere l’orientamento di rigettare la richiesta dei magistrati ungheresi, tuttavia è difficile fare previsioni. Comunque la decisione è destinata a pesare sulla sorte di Ilaria Salis che sarebbe in procinto di chiedere i domiciliari a Budapest.

14 Febbraio 2024

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