Sottosegretario furioso

Vittorio Sgarbi al giornalista di Report: “Se muori in un incidente stradale sono contento”. Poi denuncia la Rai e la trasmissione per diffamazione

Sui social impazzano i video con la rabbiosa invettiva del politico e critico d'arte nei confronti del cronista: "Se vuoi tiro fuori l'uccello così lo mandate in onda". Poi l'annuncio: "Azione civile da 5 milioni di euro contro gli autori della finta inchiesta e la Rai"

Politica - di Andrea Aversa

29 Gennaio 2024 alle 16:22 - Ultimo agg. 29 Gennaio 2024 alle 16:27

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Vittorio Sgarbi giornalista Report

Un video diventato ben presto virale e ‘arma’ di chi prova antipatia per Vittorio Sgarbi. Questa volta il nervosismo del sottosegretario e critico d’arte è stato davvero fuori controllo. Sgarbi si è scagliato contro i giornalisti di Report che stanno indagando sulla proprietà di un quadro e relative valutazioni. “Non mi rompa i coglioni, lei non sa un cazzo è un ignorante. Io non voglio parlare con lei perché mi sta sul cazzo. Se lei muore in un incidente stradale io sono contento. Mi fa schifo, vada a fare in culo faccia di merda. Spero lo mandiate in onda tutto questo. Adesso tiro fuori anche l’uccello così lo trasmettete a Report, una trasmissione di merda. Vada fuori dai coglioni, vada a cagare lei e Ranucci, quell’altro con la faccia da Montanari. Siete delle capre“.

Vittorio Sgarbi e gli insulti al giornalista di Report

Dopo qualche ora che è esplosa la polemica, lo stesso Sgarbi tramite il proprio ufficio stampa ha annunciato che denuncerà per diffamazione sia la Rai che i giornalisti dell’inchiesta di Report. Una citazione in giudizio per 5 milioni di euro. Il politico e critico d’arte ha parlato di “finta inchiesta” ed ha accusato la Tv di Stato e i cronisti collaboratori di Sigfrido Ranucci, di, “reiterata opera di diffamazione nei suoi confronti, basata su ipotesi menzognere relative al valore del dipinto“.

Vittorio Sgarbi e Report: il comunicato dell’ufficio stampa

Lo storico e critico d’arte Vittorio Sgarbi citerà in giudizio, con una richiesta di danni per 5 milioni di euro, la trasmissione della Rai «Report» e gli autori della finta inchiesta, Thomas Mackinson e Manuele Bonaccorsi, per la reiterata opera di diffamazione nei suoi confronti, basata su ipotesi menzognere relative al valore del dipinto. Le perizie, infatti, danno ragione a Sgarbi. «Nessun critico – spiega lo storico e critico d’arte – lo ha mai pubblicato o attribuito al francese Valentin de Boulogne. La serie di menzogne e la finzione senza fondamento, contrastate anche dai risultati d’asta per dipinti analoghi e nelle valutazioni della fototeca Zeri, sono continuate nella puntata di domenica 28 gennaio con altre ricostruzioni infondate, gravemente lesive della mia immagine e contro la verità dei fatti.

La trasmissione, ancora una volta, con una narrazione dei fatti costruita su presupposti falsi, mi accusa di avere esportato illecitamente l’opera all’estero. L’unico valore accertato per il dipinto è inferiore a quello per cui è previsto il reato di illecita esportazione. Io non ho, per l’evidenza delle testimonianze raccolte, mai avuto la proprietà di quel dipinto, unanimemente ritenuto non di Valentin de Boulogne. L’opera citata da ‘Report’ non è stata mai attribuita e mai notificata. Nessuno storico e critico d’arte l’ha attribuita a Valentin de Boulogne. Non solo. Sarebbe stata pagata appena 10 mila euro. Sulla base di queste evidenze tutte le indagini de ‘Il Fatto’ e ‘Report’ configurano una grave denigrazione.

Io non mai incontrato il venditore del quadro, ma ho semplicemente valutato la natura di copia, ignorando che essa appartenesse ‘a persone con disagi materiali o fisici’ (inaccettabile insinuazione, quest’ultima, del signor Ranucci, a fianco di una valutazione assolutamente infondata). Non è pensabile che il servizio pubblico agisca con un processo di diffamazione sistematica con il solo intento di denigrarmi, nell’ignoranza di quello di cui si parla. Le indagini sul dipinto escludono che possa appartenere a Valentin de Boulogne e indicano che l’opera su cui si è costruita l’azione diffamatoria possa essere, invece, una vecchia tela con una pittura più recente. L’accertamento della vendita a 10 mila euro parla da solo. Il resto è fantasia di menti ignoranti e criminali»

Vittorio Sgarbi attacca Report: il video

29 Gennaio 2024

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