Indagine per autoriciclaggio

Vittorio Sgarbi e il quadro di Manetti, perquisite le tre case e sequestrata l’opera rubata nel 2013 (e poi esposta)

Cronaca - di Redazione

12 Gennaio 2024 alle 18:57

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Vittorio Sgarbi e il quadro di Manetti, perquisite le tre case e sequestrata l’opera rubata nel 2013 (e poi esposta)

Tre abitazioni perquisite e un quadro, “La cattura di San Pietro” del pittore Rutilio Manetti, sequestrato. È questo l’esito dell’operazione che ha visto coinvolto il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, indagato per autoriciclaggio di beni culturali dalla procura di Macerata per il dipinto, che sarebbe stato rubato nel 2013 dal castello di Buriasco in Piemonte e riapparso nel 2021 in una mostra di Lucca in una versione definita “inedita” di proprietà di Sgarbi.

Le perquisizioni

Oggi i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio, su ordine del procuratore capo Giovanni Narbone e del sostituto Claudio Rastrelli, si sono presentati in tre proprietà del critico d’arte, oltre a quella nelle Marche (a San Severino Marche, dove è residente) ci sono quella di Roma e quella di Ro Ferrarese, frazione di Riva del Po a Ferrara.

Il dipinto è stato rinvenuto presso i magazzini di Ro Ferrarese (Fe) nella disponibilità della Fondazione Cavallini-Sgarbi. Qui Sgarbi ha consegnato spontaneamente il dipinto.

L’accusa nei confronti del sottosegretario e critico d’arte è di aver compiuto “in concorso con persone allo stato ignote, su tale quadro operazioni finalizzate ad ostacolarne la provenienza delittuosa, facendovi inserire in alto a sinistra della tela una torcia, attribuendo l’opera al pittore senese Rutilio Manetti dal titolo ‘La cattura di San Pietro’” e “affermando la titolarità del quadro asseritamente rinvenuto all’interno di un immobile acquistato dalla fondazione Cavallini-Sgarbi”.

Nel corso delle operazioni, “estese anche ai domicili romano e marchigiano del critico d’arte – spiegano i carabinieri -, cui collaboravano anche le parti in causa, sono stati altresì sequestrati dispositivi telematici, informatici e documentali inerenti l’indagine in corso“.

Il furto del quadro poi “ricomparso”

La vicenda giudiziaria che vede coinvolto Sgarbi riguarda, come detto, il dipinto “La cattura di San Pietro” attribuito a Rutilio Manetti, esponente del Seicento senese, trafugato dal Castello di Buriasco nel 2013. L’opera sarebbe stata affidata a un restauratore per riparare i danni e modificarla per renderla irriconoscibile, quindi riapparsa a Lucca nel 2021 in occasione di una mostra come inedito di proprietà di Sgarbi.

Sgarbi si è difeso sostenendo che si tratta di due quadri diversi, di aver trovato quello in suo possesso in una villa comprata nel viterbese.

Il quadro originale è il mio, l’altro era una copia mal fatta. Io trovai il vero Manetti nella villa di Viterbo che stavo restaurando e che apparteneva alla cognata di Papa Innocenzo X. Perché mai avrei dovuto esporre un falso?”, le parole di Sgarbi.

di: Redazione - 12 Gennaio 2024

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