La battaglia politica sul tema
Matteo Salvini e Vincenzo De Luca alleati sul terzo mandato. I favorevoli e i contrari: come funziona la legge
Da sempre avversari politici, spesso protagonisti di attacchi reciproci. Eppure sull'argomento il vice premier e ministro e il presidente della Regione Campania, hanno la stessa opinione. E se la questione ha diviso Lega e Forza Italia, a livello locale - per il governatore campano - è arrivato l'endorcement del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Episodio che rende il terzo mandato terreno fertile per uno scontro politico, sia tra gli amministratori locali e i vertici dei propri partiti, sia tra gli esponenti della maggioranza di governo
Editoriali - di Andrea Aversa
È un argomento che ha scatenato polemiche e dibattiti in modo trasversale. Sia a livello nazionale che locale, il tema del terzo mandato per i presidenti delle regioni, ha causato discussioni. O meglio, parafrasando il film di Woody Allen, il tema ha generato ‘accordi e disaccordi‘. Chi da tempo sta portando avanti tale questione, come un vero e proprio cavallo di battaglia, è il governatore della Campania Vincenzo De Luca. Lo ‘sceriffo‘ è ovviamente favorevole e sa che lo sono anche altri suoi autorevoli colleghi, come Bonaccini (Emila Romagna), Emiliano (Puglia), Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Fontana (Lombardia), Toti (Liguria) e l”eccezione’ Zaia (Veneto), tale perché già al suo terzo mandato. Si tratta di presidenti di regione il cui consenso e bacino elettorale sono ben radicati sul territorio di competenza. Aspetto importante che pesa, sia negli equilibri interni ai singoli partiti che in quelli del governo nazionale.
Terzo mandato: cos’è e cosa prevede la legge
Come è risaputo i singoli consigli regionali, per statuto, hanno la possibilità di approvare in autonomia la propria legge elettorale. Ad oggi sono sette i presidenti già al secondo mandato (appunto in Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Puglia e Veneto). Quattro di essi amministrano regioni che prevedono il limite dei due mandati (esclusa la particolarità rappresentata dal Veneto, dove una legge approvata nel 2012 fissò il limite, poi bypassato da una norma che lo ha reso applicabile esclusivamente agli incarichi ricoperti dopo l’approvazione della legge stessa). Tre amministratori (De Luca, Emiliano e Toti), non hanno alcun limite imposto per legge. Limite, stabilito in passato anche da una legge nazionale considerata poi inapplicabile (legge quadro del 2004). Infatti, la Conferenza delle regioni ha già inviato al Parlamento una proposta per modificare l’attuale legge ed estendere a tre i mandati per i governatori. Iniziativa sostenuta dalla Lega.
Le regioni che prevedono o non prevedono il terzo mandato
Tuttavia, una definitiva regolamentazione della norma – volta a chiarire il contesto legislativo – sarebbe necessaria per evitare possibili cause e ricorsi che potrebbero fioccare dopo una tornata elettorale. Come è accaduto per l’abuso d’ufficio, anche sul terzo mandato gli amministratori locali sono in disaccordo con i propri partiti. Soprattutto a sinistra, soprattutto nel Partito Democratico. Emblematico lo scontro tra De Luca e la ‘sua’ Segretaria Elly Schlein. ‘Conflitto’ che potrebbe coinvolgere anche Bonaccini ed Emiliano, situazione che indebolirebbe ancora di più la leadership del Nazareno e dei Dem. Leadership minata anche dalle parole del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. Il primo cittadino, rappresentante a sinistra del ‘campo largo’, si è detto favorevole a un terzo mandato per governatori e sindaci. Considerato che Manfredi potrebbe essere un ‘papabile’ per le prossime elezioni regionali in Campania, queste dichiarazioni hanno fatto intendere che tra lui e De Luca, sul tema, potrebbe essere nata una sorta di alleanza.
Chi è favorevole e chi è contrario al terzo mandato: la battaglia politica
Asse che meravigliosamente ha unito il presidente campano a Matteo Salvini. I due sono sempre stati avversari, sono stati spesso protagonisti di polemiche e attacchi. Eppure, sul terzo mandato, c’è sintonia di intenti. Proprio a destra, il leader della Lega sta sfruttando l’argomento per erodere un pò di voti e consensi alla premier Giorgia Meloni. Quest’ultima è interessata alla questione, soltanto per tenere saldi gli equilibri interni alla propria maggioranza. Del resto sono solo tre i governatori in quota Fratelli d’Italia: Acquaroli nelle Marche, Marsilio in Abruzzo e Rocca nel Lazio. È evidente, invece, il disaccordo tra Forza Italia e la Lega, con Tajani che ha espresso tutti i suoi dubbi a riguardo. Insomma, il terzo mandato è diventato l’ennesimo pretesto di una battaglia politica, locale, nazionale e interna ai partiti. L’unica speranza, o meglio l’augurio, è che gli interessi collettivi possano essere la priorità e la motivazione principale rispetto alle singole ambizioni personali.