La rubrica
Bambini social, l’illustratrice Sara Liguori: “Posto ma con juicio: mai il cul*tto scoperto, mai ecografie”
Prediligere le storie, fare i conti con il proprio senso di adorazione verso il pargolo, riconoscere ai social quel ruolo primitivo: sentirsi meno lontani. L'illustratrice Sara Liguori si è data delle regole per non cedere completamente allo sharenting. Il suo è il quarto contributo della rubrica dell'Unità che raccoglie osservazioni e pareri di esperti, artisti, professionisti: "Bambini social – Un giorno questo like sarà tuo"
Tecnologia - di Antonio Lamorte
Come fai a resistere, a uscire da una sorta di apologia h24 di questo cucciolo morbido e fragile. E quindi scattare e condividere, perché no: adelante, ma con juicio. Sara “Sarita” Liguori è un’illustratrice e grafica, ha realizzato opere e illustrazioni per libri, poster promozionali e t-shirt. Si è data delle regole per non arrendersi completamente al vortice dello sharenting perché confessa: è affezionata a quel ruolo primigenio dei social di vedere e avere notizie di persone lontane. Ma la foto di un culetto sporco o di un’ecografia non la pubblicherebbe mai.
Quello di Sara Liguori è il quarto intervento della rubrica “Bambini social – Un giorno questo like sarà tuo”, un dibattito sullo sharenting de L’Unità.it.
- Bambini social, l’antropologa Veronica Barassi: “Non si tratta solo di privacy, ma di diritti e libertà individuali”
- Bambini social, la giornalista Anna Capasso: “Con moderazione, ma perché non condividere le foto di mia nipote?”
- Bambini social, l’artista Nicola Verlato: “Il mondo non è un Grande Fratello, i genitori devono costruire un’oasi”
- Bambini social: foto e video di figli e neonati, postare o non postare? Il dilemma dello “sharenting”
Postare o non postare le foto dei propri figli … da un lato mi sarebbe piaciuto non farlo mai, poi succede che entri in questa spirale di adorazione perpetua e pensi che tutti debbano ammirare la bellezza di questa creaturina cicciosa che occupa la maggior parte del tuo tempo. Per quanto mi riguarda mi sono data delle piccole regole, esempio: non posto mai foto o video in cui mio figlio sta avendo un momento di difficoltà, perché non troverei piacevole che venisse fatto a me. Cerco di non condividere troppo in bacheca e prediligo le storie che hanno vita breve.
La verità è che mi fa piacere vedere come stanno crescendo i figli di amici/conoscenti e visto che spesso non ci si riesce a vedere, soprattutto con persone lontane, alle volte mi fa piacere condividere i progressi di Luca anche davvero per condividerli con i miei amici. Certo mi pongo spesso delle domande a riguardo, tipo l’altro giorno, quando ho cancellato un reel che avevo creato per il suo compleanno perché in una clip aveva il culetto scoperto. Ho pensato che probabilmente non avrebbe gradito e che era una grossa violazione della sua privacy.
Insomma è difficilissimo fare i conti con un esserino che è a tutti gli effetti una persona pensante e presente che però non è ancora in grado di esprimere la sua opinione in merito (non siamo capaci di farlo noi, figuriamoci). Insomma, per concludere: sono a favore di postare foto dei propri figli, nel maggior rispetto possibile di questi. Trovo assolutamente insensato postare una foto con un emoji a coprire (cit: “vorrei ma non posto”). E trovo un po’ eccessivo strumentalizzare i bambini per la creazione di contenuti, soprattutto se presi in momenti di difficoltà o di intimità (come a esempio durante l’allattamento). Le foto delle ecografie poi le trovo davvero eccessive, davvero quello è di un’intimità estrema che a stento fai vedere ai tuoi amici.
Gli altri interventi nel dibattito “Bambini social – Un giorno questo like sarà tuo” su L’Unità.it.