La fine della fuga

Come è stato arrestato Filippo Turetta, fermato in autostrada in Germania: aveva finito benzina e soldi

Cronaca - di Redazione

19 Novembre 2023 alle 17:55

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Come è stato arrestato Filippo Turetta, fermato in autostrada in Germania: aveva finito benzina e soldi

In fuga ormai da sette giorni, senza soldi ma soprattutto senza benzina. È terminata così la “latitanza” di Filippo Turetta, il 22enne accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin.

Filippo, studente di Ingegneria a Padova, è stato fermato intorno alle 22 di sabato sera in Germania al volante della sua Fiat Grande Punto nera.

La fuga in auto e l’arresto in Germania

Il 22enne è stato fermato vicino Lipsia, in Sassonia: è stato bloccato in auto sull’autostrada A9 all’altezza della cittadina di Bud Durremberg e si trova ora in un ufficio della polizia tedesca. A confermarlo un portavoce della polizia di Naumburg, che ha sottolineato come il fermo di Turetta sia avvenuto da parte della polizia stradale. Il 22enne è arrestato mentre era fermo al lato della strada, con le luci spente, mentre la legge tedesca prevede che le luci siano sempre accese. I poliziotti tedeschi si sono fermati per un controllo e hanno riconosciuto il giovane e la targa, che era stata segnalata dall’Interpol.

L’auto di Turetta era ferma sulla corsia d’emergenza perché, secondo gli agenti, era finita la benzina e Filippo non aveva soldi per fare nuovamente rifornimento. Agli agenti che lo hanno fermato, riferisce l’Ansa che cita quanto avrebbero comunicato le autorità tedesche a quelle italiane, il 22enne è apparso stanco e rassegnato, come se fosse desideroso di consegnarsi: non ha opposto resistenza alle forze dell’ordine tedesche.

Filippo stava viaggiando in direzione Sud, quasi come se volesse tornare indietro verso l’Italia. Per questo la polizia tedesca sta anche cercando di capire se la Punto sia stata segnalata in altre zone del Paese, a Berlino o in altre città del nord della Germania.

L’estradizione

Accusato da venerdì di tentato omicidio, ipotesi di reato che dopo il ritrovamento sabato mattina del cadavere di Giulia in un dirupo nei pressi del lago di Barciv verrà modificata in omicidio, su Turetta pendeva un mandato di cattura internazionale. Sul trasferimento in Italia del 22enne deciderà un giudice tedesco che dovrà valutare il Mae, cioè il mandato di arresto europeo e decide così della sua consegna alle autorità italiane.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una nota ha sottolineato che “nel giro di 48 ore” Turetta “sarà in Italia per essere processato”.

In realtà la situazione è diversa da quanto riferito dal ministro. I tempi tecnici previsti dalle procedure impiegano diverse settimane: la Germania dovrà adottare la decisione finale sull’esecuzione del mandato entro 60 giorni dall’arresto. Diverso il caso in cui Turetta acconsentisse alla consegna, in quel caso la decisione dovrà essere presa entro dieci giorni.

di: Redazione - 19 Novembre 2023

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