L'ira di Elena Cecchettin
Omicidio di Giulia, la sorella contro Salvini: “Dubita della colpevolezza di Turetta perché bianco e di buona famiglia”
Cronaca - di Redazione
Non solo il dolore per la perdita della sorella. Elena Cecchettin, sorella di Giulia, la studentessa 22enne trovata ormai priva di vita sabato in un dirupo nei pressi del lago di Barcis, lì dove l’ha “scaricata” l’ex fidanzato Filippo Turetta, accusato del suo omicidio e fermato oggi in Germania, deve fare i conti anche con la politica.
Nel mirino in particolare il premier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini che questa mattina su X aveva commentato così l’arresto in Germania di Filippo Turetta, il giovane ricercato per l’omicidio di Giulia Ceccherin: “Bene. Se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita”.
Bene. Se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita. pic.twitter.com/KG9t6lUOs7
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) November 19, 2023
Parole che non sono piaciute a Elena Cecchettin, 24enne sorella maggiore di Giulia, che ha risposto così al leader della Lega via social: “Ministro dei trasporti che dubita della colpevolezza di Turetta. Perché bianco, perché di ‘buona famiglia’. Anche questa è violenza, violenza di stato“, scrive Elena in una storia su Instagram.
Poi ricorda i “precedenti” di Salvini e del governo di cui è vicepremier. “Ministro il cui partito (insieme a FdI, che però ha scelto l’astensione) a maggio ha votato contro alla ratifica della convenzione di Istanbul”.
La convenzione di Istanbul
Il riferimento in questo caso alla votazione tenuta nel maggio scorso al Parlamento europeo di Strasburgo che ha dato il via libera dell’Unione europea alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, appunto la Convenzione di Istanbul.
In quell’occasione le delegazioni di Fratelli d’Italia e Lega si astennero sia sul voto della prima risoluzione che si occupava dell’adesione alla Convenzione nel settore pubblico e sia sulla seconda che invece si incentrava sulla cooperazione giudiziarie e sull’asilo. Risoluzione che passarono però ad ampia maggioranza grazie al voto dei rappresentati dei Socialisti europei, Verdi, Sinistra, i liberali di Renews e anche di larga parte del Partito popolare.
I messaggi di Elena Cecchettin
In questi giorni Elena Cecchettin ha utilizzato i suoi social per condividere una lunga serie di sfoghi e citazioni, a partire da quella dell’attivista peruviana Cristina Torres Caceres: “Se domani sono io, se domani non torno, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”.
Elena aveva sottolineato nei giorni scorsi come in Italia vi sia ancora una “società con questo tipo di atteggiamenti”, riferendosi ai comportamenti possessivi di Filippo nei confronti della sorella Giulia. “Siamo una società patriarcale in cui un fidanzato che ti controlla il telefono o è molto geloso viene definito come “molto innamorato”. Non solo. Nella nostra società raramente i ragazzi e gli uomini accettano di farsi aiutare. Non voglio generalizzare, molti lo fanno, ma l’ammettere di essere in difficoltà è raro”, era stata la sua denuncia.
La “replica” di Salvini
Colto probabilmente di sorpresa dall’attacco subito dalla sorella di Giulia Cecchettin, Salvini le ha sostanzialmente pur senza mai nominarla in un nuovo post su X chiarendo come il suo “se” fosse un doveroso omaggio dovuto alla presunzione d’innocenza iscritta nella Costituzione, garantismo di cui Salvini raramente ha esercitato nel corso degli anni, e non un presagio d’incertezza sulla durezza necessaria nella lotta contro la violenza sulle donne.
“Per gli assassini carcere a vita, con lavoro obbligatorio. Per stupratori e pedofili – di qualunque nazionalità, colore della pelle e stato sociale – castrazione chimica e galera. Questo propone la Lega da sempre, speriamo ci sostengano e ci seguano finalmente anche altri“, le parole Salvini sui social, che rilancia così anche un suo cavallo di battaglia politico. “Ovviamente, come prevede la Costituzione, dopo una condanna stabilita in Tribunale augurandoci tempi rapidi e nessun buonismo“. Anche se, conclude Salvini a scanso di equivoci, “la colpevolezza di Filippo pare evidente a me e a tutti“.